Ispirarsi, per la propria esposizione artistica, al mito di Orfeo ed Euridice (una delle più celebri e commoventi storie d’amore, morte e sospetto della letteratura classica … per chi non la conoscesse, in breve, si tratta della storia del cantore che affascinava tutti gli esseri viventi con il suono della lira e la dolcezza della sua voce, e di come, disperato per la perdita della moglie Euridice, scende nell’Ade e intenerisce le divinità dell’oltretomba, che gli concedono di ricondurre sulla terra l’amata, a patto che nel viaggio di ritorno non si volti mai indietro. Giunto ormai ai confini del mondo degli umani, incapace di soffocare il desiderio di girarsi a guardare il viso della sposa adorata e con il dubbio attanagliante di essere stato ingannato, Orfeo contravviene alle disposizioni volute dagli dei, condannando definitivamente Euridice al suo destino fatto di tenebre …), fornisce sempre al quadro generale una notevole dose di suggestione emotiva, ma anche il rischio di far diventare il risultato finale un prodotto eccessivamente “stereotipato”, se non addirittura, nel caso di tentativi di esegesi particolarmente “audaci”, un caso di “imperscrutabile” esercitazione di stile.
I
VeraEuridice, progetto poetico-musicale di Fabrizio Sassi, realizzato in collaborazione con strumentisti preparati e affidabili (tra cui Giorgio Terenzani, noto per la militanza in Arthemis, Absynth Aura, Killing Touch, Angels and Demons, …), evitano entrambe le “scabrose” situazioni e presentano al pubblico dei
rockofili un’intrigante trascrizione della leggenda, sagacemente adattata per i nostri tempi e resa ancor più stuzzicante dall’apparizione nella vicenda di un’altra enigmatica figura femminile, Vera appunto, che aggiunge ulteriore mistero e fascino ad una trama davvero intrigante.
Chi volesse approfondirla fino in fondo potrà farlo con il supporto dei siti web di riferimento (
http://www.veraeuridice.com -
http://www. frammentiimmortali.com) e tuttavia, pur richiedendo un pizzico di attenzione supplementare da parte dell’ascoltatore, il dischetto convince anche in una configurazione
stand-alone, grazie a strutture musicali d’ispirazione
symphonic- metal sviluppate con gusto, interpretazioni vocali sentite e passionali (ottima la prova di Maura Nardelli e dello stesso Sassi, così come egregia appare la sinergia tra le laringi) e un uso della nostra favolosa (e altrettanto “insidiosa”) madrelingua piuttosto efficace, per intreccio lirico e architettura metrica.
Un’ambientazione vagamente da “rock-opera” (e chissà che in futuro la sensazione non si possa in qualche modo concretizzarsi … è un augurio
eh!) contribuisce al
pathos complessivo e anche per questa ragione credo che “VeraEuridice” meriti una valutazione “globale”, svincolata dai singoli episodi.
Ebbene, il giudizio è senz'altro ampiamente positivo, indicando esclusivamente tra le “opportunità di miglioramento” una maggiore varietà espressiva in grado di rendere ancor più fluida la fruizione, soprattutto in ottica di una futura creazione analoga svolta su una durata superiore.
A questo punto sono molto curioso di vedere quali saranno le prossime mosse di Fabrizio Sassi e dei suoi sodali …
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