Solo due anni fa, la delicata potenza di The Calling mi aveva fatto quasi gridare al miracolo e Neal Schon si era portato a casa l’ennesima conferma di una carriera lunga e spettacolare.
Stavolta, invece, proprio non ci siamo.
Eppure leggere che in questo nuovo So U è accompagnato da Marco Mendoza e Deen Castronovo mi aveva fatto sperare in qualcosa di epocale.
Purtroppo, la dura realtà è che ci si trova di fronte a un disco troppo poco diretto, cervellotico, noioso. Tutto di classe sopraffina, ma troppo fine a sé stessa.
Davvero pochi gli esempi da prendere per far rimpiangere i fasti del passato: sceglierò il rock and roll di
What You Want come emblema di un album che avrebbe potuto regalare molte ma molte più emozioni.
Caro Neal, questa volta non mi hai proprio convinto. Spero sia solo una breve parentesi e non l’indicazione di una svolta che, se non dovesse rientrare, sarebbe davvero traumatica. Per ora mi limito a scuotere la testa e resto fiducioso per il futuro!
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