Gli Infernal Curse sono una band argentina proveniente da Buenos Aires attivi dal 2008 e abbastanza incomprensibilmente sono riusciti a guadagnarsi un buon seguito (per quanto “buono” possa essere un seguito super underground ) sin dall’uscita dei loro primi demos. Ho detto incomprensibilmente perché la proposta del terzetto argentino è tutt’altro che originale, tutt’altro che ben suonata, tutt’altro che coinvolgente o ben registrata, si tratta infatti del classico black thrash che ormai da tempo infesta il sub continente americano. Se da una parte i miti del genere sono tutti presenti in questo “The End Upon Us” vengono scomodati “miti” minori come Archgoat e soprattutto i peruviani Hadez che vengono “addirittura” omaggiati con la cover di “La Diosa Del Averno” posta in chiusura di Ep. Per quanto riguarda la proposta del gruppo ci troviamo di fronte a tre brani che si somigliano un po’ tutti a partire da una produzione orribile che impasta e copre tutti gli strumenti riuscendo solo a proporci un polpettone estremo di inaudita ferocia e inascoltabilità. Non venite a dirmi che questo è l’underground, che questa è pura attitudine e bla bla, di immondizia simile ne ho ascoltata sin troppa in periodo di piena esplosione black, quando più registravi male dei prodotti inutili e più il lavoro era da culto. Per carità, diamo alle cose il loro nome, e dunque chiamiamo immondizia sonora questo aborto, così da distinguere per bene ciarlatani come gli Infernal Curse da chi invece ha saputo canalizzare il chaos in forma musicale. Rispetto al debut album “Awakening Of The Damned” del 2012 questo “The End Upon Us” è un brusco e maldestro passo indietro difficile da aspettarsi da chi aveva già dimostrato di saper maneggiare la materia. Forse ci risentiremo ma non troppo presto al limite mi farò sentire io …