Udo Dirkschneider torna con questo nuovo esplosivo live ad invadere il mercato musicale metallico. Sempre più attivo e dinamico, si pensi che negli ultimi anni viaggia al ritmo di un album da studio seguito da un live, ripropone pezzi storici e recenti, ancora una volta calcando un palco dell'est europeo. Nel 2012 era toccato a Sofia, durante il tour promozionale di
Rev-Raptor, ora invece lo storico uragano tedesco si abbatte sulla capitale russa presentandosi in gran forma e con la classica grinta, coadiuvato dai soliti bravi musicisti. Trattandosi dello
Steelhammer tour sono stati privilegiati pezzi tratti dall'ultimo album, ma non mancano alcuni brani intramontabili sia degli
U.D.O. che degli
Accept. A sorpresa, essendo in terra russa, manca la stravagante e folkloristica
Trainride in Russia, almeno dal formato CD, canzone spesso proposta durante i concerti in Russia e cantata a squarciagola dal pubblico. Da
Steelhammer non è poi stata presentata la strana ma bella
Heavy Rain. È inoltre necessario sottolineare che nonostante questo
Steelhammer - Live in Moscow abbia pure comparto video DVD/Blu-ray, non si è in grado di darvene un resoconto, a causa della politica intrapresa dalle etichette da alcuni anni, che non forniscono più formati fisici e conseguentemente la recensione perde una parte, forse la più importante, per quanto riguarda le uscite
live. Tornando al disco, le prime due tracce sono tratte dal già citato
Steelhammer, ovvero la title-track e
King of Mean, interpretate magistralmente da Udo&C. Con il terzo pezzo,
Future Land, si torna al 1990 con l'album
Faceless World, rappresentato poi anche da
Trip to Nowhere e
Stranger. Abbiamo poi
They Want War da
Animal House e un ritorno a
Steelhammer con
Never Cross My Way. È bello notare quanto le sonorità dei pezzi cambino lungo lo scorrere del live, attraversando decenni di storia del Metal. Udo si dimostra sempre all'altezza, concedendosi magari meno pezzi tirati, ma non deludendo mai le aspettative dei fans. Il primo disco è poi chiuso da
In the Darkness, sempre da
Animal House, e
Azrael da
No Limits del 1998, album che apre la seconda parte di
Steelhammer - Live in Moscow con la title-track. Il concerto continua passando a
Mean Machine, con una durata di quasi dieci minuti che lascia spazio alle improvvisazioni dei musicisti. La successiva è l'aggressiva
Burning Heat direttamente da
Timebob, per poi tornare a
Steelhammer con la più incedente
Metal Machine, il classico
U.D.O. metal anthem.
Devil's Bite conclude la presentazione dell'ultimo album, aprendo la strada a qualche altro vecchio successo fino alla classica
Metal Heart.
In conclusione si può affermare che Udo sia ancora uno dei personaggi in voga del metal classico, in grado di calcare alla grande il palco a sessant'anni suonati.
Steelhammer - Live in Moscow è un
must per i fans degli
U.D.O. e per il metallaro medio. Ovviamente è consigliata la versione con formato video per godere al meglio dello spettacolo.
Trip to Nowhere
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