Se sentite puzza di gomma bruciata, non preoccupatevi!
Eccoci arrivati alla presentazione di una nuova band, i
Dragon's Kiss. Nuovo progetto che fonde le idee di
Hugo Conim, chitarrista portoghese (
Dawnrider), e
Adam Neal, vocalist statunitense (
Hookers), rappresenta l'esposizione dell'heavy metal classico, aderente alla tradizione degli anni Ottanta e Novanta, richiamando band come
W.A.S.P.,
Venom,
Motörhead e
Carnivore. La lineup, al momento di questo
Barbarian of the Wasteland, è formata dai due sopracitati personaggi con altri guest a concorrere alla riuscita dell'album. Per dichiarazione dei due fondatori il gruppo propone un
Southern European Massacro Heavy Metal. Tralasciando l'autocelebrazione, lungo l'ascolto non si sente una eccessiva originalità nei pezzi, il disco è abbastanza ruvido anche se godibile. L'influenza Old School è molto forte e questo lo si sente già dell'opener e title-track,
Barbarian of the Wasteland, brano ritmato, aperto dal classico solo metallico di chitarra. La ruvida e cattiva voce di
Adam Neal aiuta nel creare quell'atmosfera tipica dell'heavy tradizionale, così come gli intermezzi meno veloci ma più cadenzati contribuiscono a riportare l'ascoltatore nel genere dei gruppi di riferimento sopranominati. Un po' dell'appeal southern, componente del sound affermato dai membri, si avverte, anche se non in maniera incisiva, almeno per quanto riguarda questa traccia. La seguente canzone di
Barbarian of the Wasteland è
Ride for Revenge, aggressiva, aperta da un riff potente dalla alta carica metallica, che riporta alla memoria i
Judas Priest (lascio a voi decidere a quale canzone riferirsi). Nota positiva da sottolineare per i
Dragon's Kiss è la capacità di tenere alta la tensione durante lo scorrere della musica. La dose di adrenalina metallica non cala nemmeno con la successiva
Ride Till We Die inaugurata da un epico riffing seguito da un ritmo sabbathiano, è inoltre segnata da un chorus eroico che entra facilmente nella mente dell'ascoltatore. Il solo di
Hugo Conim è ben strutturato e con una bella melodia che celebra i fasti dell'heavy classico. La quarta traccia,
Wild Pack of Dogs, si apre con l'abbaiare di alcuni cani per poi lasciare il passo a un incedere delineato dalle linee di chitarra e dalla rabbiosa voce di
Adam Neal. Da evidenziare pure la parte di basso, che ben risalta lungo tutto il pezzo.
Somewhere Up in the Mountains è un brano più evocativo e dall'atmosfera avvolgente, soprattutto per ciò che riguarda il chorus.
Castle of the Witch, marcata dall'incedere del riff di chitarra e dalla puntuale sezione ritmica, trova i suoi punti di forza nel solo di
Conim e nell'interpretazione del sempre autorevole vocalist. Con
Rock N Roll Soldiers i
Dragon's Kiss si spostano in territorio più rockeggiante, per una delle tracce migliori di
Barbarian of the Wasteland. La conclusiva
I Embraced the Serpent and the Devil in the Dark è una canzone varia, in cui in un primo momento il suono della chitarra acustica si intreccia con il distorto, per dare poi il via ad un pezzo potente ed aggressivo, che lascia il consueto spazio al puntuale assolo scatenato di
Hugo Conim.
Giunti alla fine di
Barbarian of the Wasteland si può affermare che il progetto dei
Dragon's Kiss, pur non essendo colmo di originalità, porta una buona quantità di attrazione. Il disco può essere ascoltato da tutti coloro che amano il metal old school senza segnare particolarmente o lasciar eccessivamente delusi. Non si è di certo di fronte ad un'opera memorabile, si tratta di un album che si lascia ascoltare senza pretese. Però, come inizio, non c'è male.
Video di Barbarian of the Wasteland
Video di Wild Pack of Dogs