L'estate incombe e con l'ocra e la Sanmiguelada anche la voglia della lingua di "Isabel I de Trastámara".
I rockers in questione non provengono nè dalla penisola iberica nè direttamente dal sudamerica ma dal bassopiano olandese, Amsterdam per essere quasi precisi.
Vale.
Pendejo è un cenno all'adolescenza. La parabra scelta si usa in circostanze svariate: in Costa Rica significa anche "cobarde, miedoso" e in Venezuela è una locuzione aneddotica da quando un poeta l'ha usata in diretta TV.
"El Verano Del '96" inizia laddove si era fermato "Cantos a la vida" al netto di alcune piccole lacune di scrittura assenti in "Eclypse 2000"
( ...guardatene un clip dei primi 5 minuti).
Rincarata la vena rock dal tuotubo proseguiamo a parole in Atacames.
Lo stoner che emerge qua e là è secondario al gradevole effetto dell'idioma e di alcuni cangianti fronzoli vocali retrostanti.
I fiati sono un valore aggiunto che spesso incombono separando la scena in due semibellezze.
Dobbiamo arrivare alla quarta canzone per scrollarci la gradevolezza di dosso addentrandoci nel fegato della situazione.
Ora che siamo zozzi dentro possiamo proseguire con la suggestiva "Camarón" e con la chicca dell'intero album, la superba "Cuarenta Y Siete".
Che voglia di dirsi parolacce a casaccio.
Da segnalare la graziosa e dolce "Hermelinda" e qualche sprazzo vagante prima dell'originale e conclusiva "La Chica Del Super No Se Puede Callar".
Si ringraziano i Nostri Y Sepulveda e tutti quei paesaggi che interropono a tratti i deserti di cui, sommariamente, noi come la Terra siam fatti.
Preparate lo zaino di malto trasformato per la data milanese del prossimo 27 Giugno !! http://milano.zero.eu/2014/06/27/brave-black-sea-%C2%A1pendejo/
A...e...che bella copertina!
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