Il talentuoso chitarrista di origini Bulgare, Nikolo Kotzev, ha deciso di onorare i dieci anni di vita della sua creatura Brazen Abbot con la contemporanea pubblicazione di un disco live e di un dvd, frutto del concerto risalente all'estate dello scorso anno tra le mura amiche di Sofia, capitale Bulgara.
Questa formazione è una delle più devote eredi dell'hard rock che fece entrare nella storia musicale giganti come Deep Purple, Rainbow, Whitesnake, ed altre entità vicine a queste grandi famiglie. Per meglio ricalcare il sound ed il magnifico spirito settantiano, Kotzev ha sempre amato circondarsi di personaggi, soprattutto cantanti, in qualche modo legati a quel preciso filone hard, e se in passato era riuscito ad assicurarsi la collaborazione di nomi del calibro di Glenn Hughes e Goran Edman, questa volta è toccato all'esperto Joe Lynn Turner reggere il microfono di fronte ad un pubblico decisamente partecipe, anche se un po' nascosto dalla produzione pulita ed asettica così come vogliono le mode attuali.
Il caldo trasporto, la passione e la perizia tecnica espresse dai Brazen Abbot fanno passare in secondo piano la somiglianza perfino eccessiva di alcuni loro brani con famosi classici del passato, per tutti valga una "Guilty as sin" quasi plagio di "Mistreated", ed il disco si presenta come una valida testimonianza di una maniera classica d'interpretare l'hard rock e di proporlo dal vivo, con tanto di solitari assoli di tastiera e batteria com'era tradizione all'epoca di "Made in Japan" o "On stage". Un buon ascolto per chi non ha mai rinunciato a certe sonorità fine anni '70.
Allo scopo di evitare inutili ripetizioni, aggiungo qui un breve commento riguardo il dvd dei Brazen Abbot, visto che anch'esso riprende il medesimo concerto immortalato sul live-cd.
Il video presenta praticamente gli stessi brani con una successione leggermente diversa, la ripresa sia per qualità d'immagine che dinamicità delle inquadrature non va oltre la sufficienza, mentre la resa sonora rientra negli standard contemporanei. Poco efficace la scelta di alternare continuamente brani musicali e stralci d'intervista, fatto che smorza l'impatto del concerto e fa scendere il livello d'attenzione. Personalmente avrei separato le due cose in modo da tenere viva la tensione elettrica che si crea durante un ottimo show hard rock come quello dei Brazen Abbot.
Curiosi invece un paio di datati documenti che riguardano gli esordi della band, con un Kotzev irsuto versione tardo-hippie.
Nell'insieme un prodotto discreto, destinato comunque ai soli fans della formazione.
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