Copertina 7

Info

Anno di uscita:2004
Durata:45 min.
Etichetta:Remedy
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. INTRO
  2. STRONG PAIN
  3. EYES OF HORROR
  4. GREED FOR REVENGE
  5. EMPTY EYES
  6. EXPOSED TO HATRED
  7. LET ME BE YOUR TANK
  8. BEMOANED ANIMOSITY
  9. SOCIOPATHICALLY INSANE
  10. COMA DIVINE

Line up

  • Jürgen Aumann: vocals
  • Thomas Wissel: bass
  • Jörg Breitenbach: guitars
  • Werner "Space" Müller: guitars
  • Heiko Krumpholz: drums

Voto medio utenti

Un po' come fece con i Burden of Grief "abbandonati" dalla Massacre, ora la Remedy Records ci propone un'altra valida band rimasta appiedata. Si tratta dei Final Breath, che per il precedente album "Mind Explosion", avevano goduto dell'appoggio della Nuclear Blast, e a dirla tutta, trovo davvero inspiegabile che questa collaborazione non abbia avuto un seguito, interrompendosi dopo quell'unico lavoro.
"Let Me Be Your Tank" è ad ogni modo il terzo album per questo gruppo tedesco, infatti, prima di "Mind Explosion" avevano inciso "Flash-Burnt Crucifixes" per la Gutter Records. C'e' sempre stato un filo comune ad unire questi tre lavori: nella produzione ha sempre messo il suo zampino Andy Classen. E si sente!
La mano dell'ex Holy Moses si riconosce facilmente, inoltre il genere è quello che sembra a lui più congeniale: un thrash metal energico e spietato, addirittura brutale. Non sono pochi i punti di contatto con gli Slayer ed i Kreator ("Empty Eyes" e "Greed For Revenge") ma anche con i vecchi Sepultura ("Let Me Be Your Tank" o "Eyes Of Horror") ed i Death ("Bemoaned Animosity"), tuttavia queste influenze sono quasi sempre intrecciate tra loro all'interno dei vari brani.
Un altro punto di forza dei Final Breath è rappresentato sicuramente dalle chitarre di Jörg Breitenbach e Werner Müller, i quali, come avviene ad esempio su "Empty Eyes" e "Let Me Be Your Tank", dimostrano di sapere fare altro, oltre che a sparare in continuazione raffiche di riffs indiavolati.
Inoltre i Final Breath danno prova di saper rivedere le innegabili influenze del Thrash più classico con soluzioni più attuali (Machine Head e Hate Squad), inserite comunque con "parsimonia" all'interno delle singole composizioni.
Nella scaletta trovano posto anche due pezzi in origine presenti sul debutto "Flash-Burnt Crucifixes" (del 2000), si tratta di "Exposed To Hatred" e di "Sociopathically Insane", che ora si giovano non solo di una produzione nettamente migliore ma anche della presenza al microfono del bravo Jürgen Aumann, entrato solo in seguito nei Final Breath.
Peccato per una copertina anonima, che (come pure il logo del gruppo) sembra più indicata ad una Black Metal di "infima" categoria e rischia di tenere alla larga da "Let Me Be Your Tank" i metalhead meno curiosi ed attenti alla scena.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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