I
Monument sono una band dell'est londinese, fondata da
Peter Ellis (ex-componente dei White Wizzard), che ha negli ultimi tempi guadagnato una discreta popolarità nella capitale inglese dopo la pubblicazione dell'EP
"Rock The Night" e il singolo
"Runaway". I britannici sono relativamente facile da classificare nel panorama Metal, non servono aggettivi o epiteti strani (niente thrash, death, power, folk, -core, e via dicendo) si tratta "solamente" di heavy classico, tradizionale, ispirato a grandi band come Saxon, Iron Maiden, Dio, ecc. Proprio questo era il sogno di
Ellis, che ha dichiarato:
"Sono veramente eccitato per i Monument, questa è la prima vota nella mia carriera in cui non devo accettare compromessi e posso finalmente suonare la musica che voglio...La mia vera passione è sempre stata verso il British heavy metal." Difatti i
Monument sono sfacciati, audaci, britannici fino al midollo. Non gli interessa portare una particolare raffinatezza o brutalità nel sound, vogliono solamente tributare il metal classico, mostrare che questo genere può ancora regalare qualcosa agli appassionati del metallo. Lo si capisce da altre parole di
Ellis:
"Ho passato gli ultimi tre anni on the road sia con White Wizzard che con The More I See e ho parlato con molti metal fans, da queste conversazioni ho capito che c'è un gran numero di persone che vogliono una band come questa per diverse ragioni...questo è il mio obiettivo con i Monument." Quindi siamo alla frontiera del NWOBHM e heavy classico, senza fronzoli eccessivi e qualche volta è bello anche ascoltare band di questo tipo, per ricordarci da dove veniamo. Sottinteso che chi ama il Metal non può non apprezzare la proposta del quintetto inglese. Già il monicker sembra richiamare i fasti dei tempi che furono,
Monument, che ovviamente significa
monumento (anche in senso figurato), vuole essere un tributo alla nostra musica, una costruzione eretta a simbolo dell'heavy metal. Questo primo full-lenght, intitolato
"Renegades" (
rinnegati o
ribelli, probabilmente sempre in riferimento alla loro posizione nei confronti del Metal attuale), è un excursus che potrebbe attraversare la carriera di band sia britanniche, come gli Iron Maiden, che d'oltreoceano, ad esempio Lizzy Borden o Riot. Iniziamo dunque l'ascolto di questo disco.
L'album si apre con la title-track, un riff fulmineo e graffiante con una sezione ritmica infervorata introducono la potente voce di Peter Ellis che si lancia in acuti liberatori. Veramente un bell'inizio per il disco. La seguente
"Fatal Attack" è una traccia fortemente maideniana sin dal suo inizio, la melodia di chitarra ricorda le migliori composizioni harrisoniane. Ecco poi
"Crusaders" altra riproposizione dello schema maideniano, vicina pure al sound dei Saxon. Continuando si incontra
"Runaway", che per l'intepretazione di Ellis potrebbe anche legarsi allo stile dei Deep Purple, con un chorus accattivante e dei bei soli degli axeman. Ritornello che è punto forte anche della successiva
"Midnight Queen" che sembra incontrare uno stile canoro simile a quello del mitico Ozzy.
"Red Dragon" è un pezzo strumentale molto old school che ricorda in un certo senso la celebre "Transylvania".
"Carry On" ha un sound più moderno, pur attenendosi ai canoni classici dei
Monument, mentre
"Rock the Night", un highlight di
"Renegades", rammenta i Judas Priest (non a caso troviamo qui ospite Richie Faulkner).
”Save Me" è una semi-ballad raffinata che scorta alla buona closing track
"Omega", dove è impossibile non rinominare gli Iron Maiden ed anche la somiglianza canora fra Peter Ellis e Bruce Dickinson.
Al termine di
"Renegades" sembra di aver appena fatto un piacevole viaggio a ritroso nel tempo e la proposta dei
Monument non può che far felici gli amanti del metal classico, anche se un ascolto è consigliato a tutti.
Video di "Runaway"
Rock the Night
Crusaders
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?