Falloch - This Island, Our Funeral

Copertina 8

Info

Anno di uscita:2014
Durata:52 min.
Etichetta:Candlelight Records

Tracklist

  1. TÒRRADH
  2. FOR LIFE
  3. FOR ÙIR
  4. BRAHAN
  5. -
  6. I SHALL BUILD MOUNTAINS
  7. SANCTUARY

Line up

  • Scott McLean:Guitars, Guitars (acoustic), Piano, Synthesizers, Vocals, Percussion
  • Tony Dunn: Vocals, Guitars
  • Steve Scott: Drums
  • Ben Brown: Bass, Fretless bass, Bouzouki, Percussion

Voto medio utenti

Fin dal loro esordio, il bellissimo "Where Distant Spirit Remain", gli scozzesi Falloch si sono imposti all'attenzione dell'audience metal internazionale per una proposta ricca di emozione e di poesia.
Inevitabile, dunque, che il nuovo album fosse molto atteso, almeno in determinati ambienti di ascolto.
Inevitabili anche, per chi segue il gruppo, alcune perplessità legate all'abbandono di Andy Marshall, voce e chitarra, ed il suo avvicendamento con Tony Dunn che va a ricoprire gli stessi ruoli.

"This Island, Our Funeral", fortunatamente, spazza via ogni dubbio e ripaga l'attesa.
A partire dalla bellissima cover, brumosa e melanconica come la musica del gruppo, il nuovo lavoro è capace di affascinare come il suo predecessore e di emozionare grazie ad una forza evocativa di straordinaria efficacia.
I Falloch eliminano del tutto i pochissimi riferimenti al Black Metal del disco precedente e creano una commistione di esplosioni Post-Metal e pesantissimo Doom, ai limiti del funeral, che rende l'ascolto di questo capitolo un triste viaggio tra la natura e i paesaggi della magnifica Scozia.
Un viaggio fatto di pacati momenti ambient, delicati arpeggi dal sapore folk e durissimi squarci di chitarra che quasi annichiliscono per la loro brutalità e meticolosità.
Tony Dunn si rivela un vocalist molto dotato: la sua voce cristallina e sofferta arricchisce tutti i brani rendendoli vivi e pulsanti mentre Scott McLean, leader del progetto, si occupa, questa volta, di suonare la sei corde facendolo con un tocco possente, disperato e al contempo delicato, andando, quindi, a sottolineare l'alternanza di chiaro e scuro che è l'essenza di questo album.
Il fluire delle note di "This Island, Our Funeral" è un costante mutare di sensazioni, è un alternarsi di emozioni e sapori "nebbiosi", è un affresco di una terra affascinante verso la quale i Falloch urlano il loro amore ed il loro attaccamento.
Siamo al cospetto, per tanto, di una vera e propria dichiarazione d'amore per la propria terra, una dichiarazione che si nutre, come ho ricordato, delle migliori suggestioni del Post-Metal e dei suoi migliori interpreti e che sprofonda nelle dolenti spire del Doom più fiero e stentoreo al quale possiate pensare.
Chiunque ami sonorità tristi e si emozioni di fronte alla pioggia autunnale, sarà ammaliato da questo lavoro e lo amerà.
Lo sentirà proprio.
Lo farà proprio.
Entrerà, quindi, in sintonia con questo suono e non se ne distaccherà più.

Album intensissimo.

Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 23 set 2014 alle 11:07

curiosissimo di ascoltarlo...il primo mi era piaciuto davvero moltissimo e lo ascolto tuttora

Inserito il 23 set 2014 alle 08:53

questo merita sì, ma non è per tutti.

Inserito il 23 set 2014 alle 07:52

Band strepitosa.

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