Imperturbabili - almeno all'apparenza e visti i risultati raggiunti - a ogni tipo di difficoltà, gli
Irreverence sfiorano i venti anni di attività andando a realizzare il proprio quinto album, "Shreds of Humanity".
"No remorse no repent, we don't care what it meant": ecco cosa declamava a tempo debito uno dei gruppi seminali per l'intera scena Thrash Metal, e se poi altri hanno palesato qualche tentennamento, gli Irreverence non hanno fatto alcun passo indietro, superando senza particolari patemi l'ennesimo cambio di etichetta e un nuovo scossone alla formazione, che ha visto gli storici Ricky Paioro e Davide Firinu cambiare i precedenti compagni di viaggio a favore di Eros Melis e Stefano Trulla.
Ed eccoli così alle prese con "Shreds of Humanity" senza perdere un'oncia di rabbia ed energia, quelle che si riescono a percepire chiaramente già dall'iniziale "The Dark Fields", subito aggredita da Ricky Paioro e marchiata a fuoco - principalmente ma non solo - dal
buon vecchio Thrash Metal di stampo teutonico, stavolta non omaggiato né da cover e nemmeno da special guests, anche se un
legame con la Germania è stato garantito da Andreas Marshall che ha realizzato il tanto inquietante quanto riuscito artwork del disco.
Talvolta gli arrangiamenti e le chitarre mostrano ("React, Reborn", "Endeavour to Live", "Bullets"...) un tocco più arioso rispetto al passato, probabilmente grazie anche alla presenza di Eros Melis, ex chitarrista degli Holy Martyr, soluzioni che trovo particolarmente ben rappresentate da un brano come "Fear", per quanto le canzoni non rinuncino mai all'attacco frontale e un incedere devastante, che qualcosa devono anche alla scelta di registrare presso i Nadir Music Studios sotto la guida di Tommy Talamanca.
L'ennesima conferma che se c'è qualcuno che suona Thrash Metal di qualità in Italia, tra questi spiccano sicuramente gli Irreverence.
Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
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