Ci hanno fatto aspettare ben sei anni da quel "Graves Of The Archangels" che li consacrò come uno degli acts più promettenti del movimento death metal underground assieme a Grave Miasma e Cruciamentum, ma la lunga attesa è valsa la pena: i greci
Dead Congregation con il loro secondo album
"Promulgation Of The Fall" ripagano al 100% le elevatissime aspettative per il loro ritorno sulla scena e, giusto per andare dritti al sodo, tirano fuori dal cilindro un disco che va a finire dritto dritto tra le uscite migliori di questo 2014.
Inutile girarci intorno, il death metal degli ellenici è oscuro e malevolo, sia che la band decida di premere a fondo sul pedale dell'acceleratore, sia che rallenti i tempi chiamando in causa gli Incantation più truci ed evocando visioni morbose ed esoteriche. In quaranta minuti di durata del disco non ci sono cali qualitativi, e le otto tracce che vanno a comporre la tracklist di "Promulgation Of The Fall" sono di assoluto livello, forse solo un pelo sotto l'incredibile esordio dei Dead Congregation: "Only Ashes Remain", "Serpentskin", "Promulgation Of The Fall" o "Immaculate Poison" trascinano l'ascoltatore in un Ade sonoro, dove il growl stupendamente gutturale del singer A.V. vi farà da guida. Ottima anche la produzione, più curata rispetto a quella di "Graves Of The Archangels" ma che riesce a mantenere intatta l'aura oscura che permea la musica della band.
Per chi conosceva già la band, si tratta di una graditissima conferma del valore dei Dead Congregation. Per chi, malauguratamente, ignorasse questa grande realtà del death metal mondiale, è giunto il momento di rimediare e "Promulgation Of The Fall" è un ottimo punto di partenza. Mostruosi.
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