Tre anni dopo
"IndoctriNation" ecco tornare gli americani
Halcyon Way con un nuovo album, ricco di riff aggressivi, influenze prog, sprazzi di growl e molta energia. Nati ad Atlanta (Georgia, USA) nel 2001, con un esordio sul mercato discografico nel 2008 con
"A Manifesto for Domination" sotto Nightmare Records, hanno coniato un sound misto fra power e progressive metal le cui lyrics sono incentrate su società, politica, guerra, con qualche pennellata utopica. Le caratteristiche del cantato sono peculiari per gli
Halcyon Way, il clean è affidato al frontman
Steve Braun, mentre del growl se ne occupa il chitarrista
Jon Bodan. La mistura portata dalla band statunitense non è affatto male, anche se, ad ogni uscita, ci si aspetta qualche passo avanti, che non sembra apparentemente avvenire. Il songwriting è di buon livello, coinvolgente, la produzione non si fa disdegnare, il sound è vigoroso, ma manca sempre quel piccolo scatto che può portare gli
Halcyon Way a consacrarsi definitivamente. Il produttore di questo nuovo
"Conquer" è
Lasse Lammert, dunque nulla di inconsueto, essendo uno dei punti di riferimento della band sin dall'inizio, altro punto che probabilmente non giova all'evoluzione dello stile del gruppo. Dall'ultimo full-length,
"Building the Towers", si possono però segnalare alcuni cambiamenti di line-up, con l'entrata di Max Eve alle chitarre ritmiche e Skyler Moore al basso.
Incentrando il discorso su
"Conquer" si trovano dodici tracce per una cinquantina di minuti di durata che portano gli elementi annunciati in precedenza, un power/prog di buona qualità, con un'alternanza di stili vocali e delle lyrics impegnate. L'opener del disco è la title-track, inaugurata da percussioni ascendenti che cedono il passo all'energico riffing ed al potente cantato di
Steve Braun, in rotazione col growl di Bodan, arricchito da un bel chorus accattivante. La potenza non diminuisce, anzi verosimilmente aumenta, con la seguente
"Web of Lies", in cui la sezione ritmica si fa notare per la precisione ed il ritornello gioca sempre il proprio ruolo fondamentale.
"Conceived in Torment" si apre come una traccia ispirata al metal estremo, il cui punto forte è l'aggressività dispensata dal drummer, mentre
"Home", una delle migliori di
"Conquer", possiede una gradevole varietà stilistica, un buon testo ed elementi eterogenei che si fanno apprezzare per la qualità della combinazione.
"World Comes Undone" rimarca la trama del riffing vigoroso e delle ritmiche extreme con il chorus che pone un cambiamento di registro rispetto al resto del brano.
"Militant" è un nuovo pezzo adrenalinico dove la sezione ritmica si distingue ancora una volta, passando invece a
"Hatred Is My Curse" si trovano elementi quasi-thrash ed il consueto apprezzabile chorus.
"The Poisoned Apple" rallenta leggermente i ritmi, dando maggior risalto al cantato di Braun,
"Save Your Tears" punta tutto sul ritornello e sul growl.
"Unbroken" è marcato da una pregevole linea melodica,
"King of Ruin" torna a premere sull'acceleratore, mentre la closer
"Eviscerate The Morning Sun" riassume tutte le peculiarità del sound degli
Halcyon Way.
"Conquer" è dunque un buon disco, non particolarmente originale ma godibile. La speranza è sempre la medesima, cioè che il prossimo lavoro della band statunitense sia quello decisivo.
Video di "Web of Lies"