Molti anni fa ero più estremista nei miei ascolti musicali. Mentre qualcuno delirava per gli Iron Maiden, io ero già passato a Slayer, Voivod, Metallica, ecc; mentre qualcuno continuava a delirare per i Maiden, io sentivo Cryptic Slaughter, Virus, Carcass ed ovviamente i Napalm Death di “Scum” (il mio vinile è una delle pochissime copie vendute a Torino l’anno di pubblicazione…nda). Solo il black metal non mi ha visto in prima fila, più per faccende personali che per questioni di gusti.
E’ trascorso un sacco di tempo, il mondo è cambiato (ma qualcuno si ostina ancora coi Maiden!..nda) e l’unico piacere che mi è rimasto è ingrandire la collezione discografica. Però le occasioni per tornare ad occuparmi di grind/black sono davvero pochine.
Una me la fornisce la M.A. Production, piccola etichetta artigianale gestita da un manipolo di musicisti/appassionati che si occupa di promuovere l’underground più oscuro. Questo è il terzo capitolo della compilation “Under the grind”, che raccoglie una quindicina di band che perlopiù ruotano intorno alla label italiana.
Brani che spaziano dal black classico, al grind, alle contaminazioni di vario genere. Cosa che si rivela un fatto positivo, rendendo l’ora di musica più varia e digeribile del solito.
Sarebbe necessario citare tutti i gruppi, visto che evidenziano una certa personalità individuale, ma per ragioni di lunghezza mi limito a segnalare la presenza di vecchie conoscenze come Whiskey&Funeral, Zedher’s Coffin, ed il drappello della M.A. con Tundra, Under, Soulstalker, tutti all’altezza della situazione.
Al costo di tre euro, una raccolta che suggerisco ai cultori del grind/black metal.
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