Ci sono gruppi che senza provare a reinventare la ruota ad ogni uscita, riescono a sopravvivere da molti anni superando numerose ondate di crisi e riuscendo sempre a pubblicare lavori più che discreti. Tra questi onesti lavoratori del black metal bisogna obbligatoriamente citare gli olandesi "Cirith Gorgor", autori di un album manieristico come pochi, ma sicuramente non da buttare. Da una band che cerca di muoversi sulle orme dell'epicità di Enthroned ed ultimi Taake, l'unica cosa che ci si aspetta sono delle melodie ben riuscite. I Cirith Gorgor assolvono questo compito con buoni risultati, mostrandosi capaci di comporre anche ottimi riff, purtroppo alternati a ritmiche più banali e scontate. Tuttavia l'ascolto di "Firestorm Apocalypse" scivola via senza troppi problemi: tutto è studiato fino all'ultimo particolare - verrebbe da dire - ma alla fine cosa ci resta in mano? Sicuramente nessun pezzo degno di essere ricordato negli anni a venire, anche per colpa di alcune scelte un pò suicide (come quelle di far avvicinare due canzoni ai dieci minuti di durata, e di allungare l'album con dei riempitivi per farlo arrivare all'ora piena di musica). Niente si può dire invece sulle capacità tecniche del gruppo: perfetto il batterista, precisi i due chitarristi e interessante anche la prestazione del cantante, molto simile al timbro di Host. Peccato che i Cirith Gorgor non siano stati capaci di osare qualcosa di più, ma forse il loro punto di forza è proprio quello di adagiarsi in una nicchia di ascoltatori da cui cercare di spostarsi il meno possibile. "Firestorm Apocalypse" - da questo punto di vista - credo che non deluderà nessuno. Chi cerca qualcosa di diverso, invece, farebbe meglio a dirigersi in altre direzioni...