Copertina 6

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2014
Durata:55 min.
Etichetta:AFM Records

Tracklist

  1. NUMBERS
  2. FALLING SKIES
  3. SKIND AND BONES
  4. BLACK AND WHITE
  5. DAYS HAD JUST BEGUN
  6. YOUR EYES
  7. DUST TO DUST
  8. DER WEG
  9. ASTRAY
  10. WORTH THE FIGHT
  11. RUNNING IN OUR BLOOD
  12. DREAM WITHIN A DREAM
  13. BLACK AND SHITE (SECOND SKIN VERSION)

Line up

  • Jessica Thierjung: vocals
  • Oliver Claymore: guitars, backing vocals
  • Tim Sonnenstuhl: bass
  • Markus Fidorra: drums
  • Martin Ahman: keyboards
  • Joon Laukamp: violin
  • Linda Laukamp: cello, backing vocals

Voto medio utenti

Posso fare copia-incolla di un paio di recensioni precedenti o sarei davvero poco, poco professionale? E' che la tentazione è davvero forte..non tanto perchè non ho voglia di scrivere eh, non è pigrizia la mia, quanto perchè questo nuovo album dei Lyriel racchiude gli stessi giudizi e le stesse annotazioni già usate da Whora e da Alex nelle recensioni dei due dischi precedenti del combo tedesco.

Vi faccio un riassuntino: se "Paranoid Circus" conteneva spunti interessanti e brani che crescevano col tempo, a fronte di una prima impressione non propriamente positiva, "Leverage" si dimostrava un disco piuttosto piatto e fin troppo facilmente accostabile al resto della marmaglia symphonic power/gothic nata in seguito al successo di Nightwish, Within Temptation e compagnia cantante.
Questo nuovo "Skin and Bones" si inserisce perfettamente a metà tra questi due giudizi così differenti, in un giudizio che potrei riassumere in tre concetti: bellissima voce (non lirica ma con un'impronta più pop), alcune ottime melodie, un sacco di inutili filler. 13 brani per un disco del genere, che non ha chissà quale storia da raccontare, sono davvero troppi ed è praticamente impossibile, dato anche il genere proposto, restare sempre interessanti come con "Black and White" o con l'ottima "Days Had Just Begun" e si finisce col cadere in banalità trite e ritrite, vedi l'opener "Numbers" o la successiva "Falling Skies", così come il lentone "Astray", davvero tritapalle.
Abbiamo quindi un disco che si barcamena tra spunti intriganti e notevoli e noiose bassezze da coma profondo, che rendono l'ascolto di "Skin and Bones" davvero difficoltoso, come un percorso pieno di buche o il cioccolato con le nocciole intere.
L'impressione più forte ascoltando il platter è che i Lyriel non sappiano esattamente dove voler andare a parare con la loro musica, non avendo ancora ben chiara la direzione da donare alla complessità del loro lavoro.
Altro neo è che troppo spesso non si avverte la presenza di 6-7 componenti, in particolare è eccessivamente lesinato l'apporto del violinista Joon Laukamp, che potrebbe donare ai brani quel pizzico di originalità che invece viene a mancare. Che senso ha inserire un violinista in formazione se su 13 canzoni lo usi si e no 3 minuti? Mah.

In conclusione i Lyriel sono quindi uno di quei gruppi che potete tranquillamente evitare, a meno che non siate dei veri appassionati di metal sinfonico con voce femminile. Né carne né pesce, né bene né male, "Skin and Bones" è un disco sicuramente sufficiente ma che non proietta i tedeschi da nessuna parte, all'infuori di un limbo fin troppo affollato.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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