Il ritorno degli inglesi
Electric Wizard con
"Time To Die" è certo uno degli eventi musicali più lieti di questo 2014: la band guidata da Jus Oborn negli anni si è conquistata un posto di grandissimo prestigio nel panorama stoner/doom/sludge, grazie a pietre miliari come "Dopethrone" o "Come My Fanatics", pertanto è chiaro che ogni nuova uscita della band scateni aspettative e reazioni tra gli amanti del genere. Ci sono voluti quattro anni per partorire il successore di "Black Mass", ma bastano un paio di ascolti per capire che "Time To Die" è un album ispiratissimo in pieno stile Electric Wizard.
Bastano gli 11 minuti iniziali di "Incense For The Damned" per calarsi in un'atmosfera malsana, esoterica, dapprima annunciata da un sinistro Hammond e a cui subentrano le chitarre lente ed estenuanti della band, dove la voce di Oborn con il suo fare lamentoso ed acidissimo guida l'ascoltatore in un abisso sulfureo e nerissimo. Lo stile è piuttosto vicino a quello del capolavoro "Dopethrone", con riff lenti e ripetuti allo sfinimento e con larghi tratti in cui gli unici protagonisti sono gli strumenti, mentre i brani si distinguono per un minutaggio abbastanza elevato, se si fa eccezione per l'intermezzo (molto lugubre e sinistro, scandito da un organo da far accapponare la pelle) "Destroy Those Who Love God" e l'outro "Saturn Dethroned".
"Incense For The Damned", "I Am Nothing", "We Love The Dead", "Lucifer's Slaves" o la titletrack sono l'ennesima testimonianza del perchè gli Electric Wizard siano diventati una vera e propria istituzione in ambito doom/stoner/sludge, e "Time To Die" è un ulteriore grande inno alla magnificenza di Satana.
Se siete timorati di Dio o avete paura di intraprendere un trip nell'abisso più nero, state alla larga da questo album.
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