Giovane band (la media anagrafica dei componenti arriva a malapena a 21 anni) proveniente dalla West Virginia, i Cognition si gettano nella mischia con questo omonimo debut album di death dalle marcate sonorità europee.
L’album d’esordio è la diretta conseguenza degli ultimi tre anni di vita della band, accanto a brani composti in data più recente troviamo infatti pezzi che risalgono alle prime esperienze del quintetto tirati a lucido per ottenere un insieme il più possibile omogeneo.
Musicalmente abbiamo fra le mani un deathcore progressivo esageratamente sincopato – non uso il termine moderno perché ormai son troppi anni che queste sonorità sono in giro – dalle ritmiche ripetitive e abusate.
Tecnicamente i Cognition posseggono una discreta abilità, anzi sotto questo aspetto promettono bene, ma a livello di personalità mostrano la corda e devono ancora crescere slegandosi dai cliché del genere.
La produzione di “Cognition”, affidata a Jeff Westlake presso i Ridgeline Productions, non costituisce il meglio di quello che si può ottenere quando si maneggia un genere come questo.
Dopo diversi ascolti, non convincono fino in fondo i suoni della batteria e le linee delle due chitarre ondeggiano pericolosamente dal tremolante/efficace al distorto/confuso.
In definitiva ci sono parecchie cose da rivedere, ma se teniamo in considerazione la giovane età dei Cognition ci si può permettere di essere un poco più indulgenti del solito. Rimane sottinteso che future défiance non saranno benevolmente accettate.
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