I Mortuary IOD (che sta per “image of death”) sono una band olandese con all’attivo già un full-lenght, “Distorted Massacre: Fear The Madness” del 2002, e che qui ritorna con questo “Damnation”, un minicd già uscito l’estate scorsa e che, grazie all’interessamento di Davide della Xtreme Art, trova un’adeguata promozione anche qui in Italia.
Le quattro tracce del disco sono tutte di ottima fattura, mostrando personalità e bravura compositiva. Le coordinate si attestano a metà strada tra un death/thrash di matrice scandinava e un techno-death che ha dei riferimenti ai conterranei Pestilence, il cui ex-singer Martin Van Drunen presta alcune guest-vocals.
Le songs sono tutte molto varie e ben strutturate, sanno unire velocità e groove, con alcuni stacchi ragionati, dove il batterista cadenza la proposta, veramente notevoli. Il sound è ben prodotto e offre una piacevole sensazione di deja-vù, soprattutto nelle sfuriate thrashy che molto rimandano alla vecchia scuola teutonica di Kreator e Destruction, ma dall’altra parte c’è anche un senso di modernità, per via delle già citate parti in cui la band sembra volersi mettere a suonare matematico.
Buoni anche gli assoli di Franke Kooistra, i quali arricchiscono pezzi come “Rot Rampage” e “The Bonehunt” di perizia tecnica e spessore compositivo. Notevole anche l’artwork.
La band ci sa fare, pur non inventando nulla, offre una prova molto convincente e che speriamo sia al più presto riproposta, e magari migliorata, su un nuovo full-lenght.
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