Copertina 4,5

Info

Anno di uscita:2002
Durata:45 min.
Etichetta:Music for Nations
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. WINDINGS
  2. COME UP
  3. LAST ORDERS
  4. SHOTS
  5. STICH IT UP
  6. JUST LIKE YOU
  7. BECAUSE SEPTEMBER ENDED
  8. LOST MORNING
  9. WHAT GOES AROUND
  10. GUN
  11. START OF THE END
  12. (YOU DRIVE ME) CRAZY
  13. ZERO STAR

Line up

  • Jessica Mayers: vocals
  • Claire Simson: guitars
  • Heldi McEwen: bass
  • James Cuthbert: drums

Voto medio utenti

No no, non ci siamo proprio. Mi era già capitato di recensire sia il precedente E.P. di questo ¾ girl combo che il successivo singolo, e mi ero ripromesso di dare un giudizio più calibrato ed approfondito solo all’uscita del full lenght…ed ora che è fuori vedo con totale disappunto che delle 13 track che compongono il platter ci sono tre songs del primo E.P. (‘Last Orders’, ‘Lost Morning’ e ‘What Goes Around’) e due del singolo (‘(You Drive Me) Crazy’, cover di Britteny Spears e ‘Windings’)…quindi la bellezza di 5 songs già date in pasto ai fan e 8 tracce nuove…mi metto nei panni di chi ha acquistato il primo E.P. e poi il singolo: veramente una brutta mossa commerciale da parte di una label blasonata come Music For Nations. Ok, detto quello che dovevo dire, musicalmente parlando, questo ‘Becoming Something Else’ non presenta spunti eclatanti, scivolando via nel più totale piattume musicale, sfoderando un songwriting non convincente e decisamente, palesemente in debito di ossigeno…cosa voglio dire? Crossover tendente al Nu Metal dal riffing trito e ritrito, totalmente senza novità e senza personalità, ove l’unica nota positiva giunge dalla voce pulita di Jessica: ma attenzione, la voce inkazzata è veramente pessima…e si, ascoltando un lavoro completo di questo combo la tentazione di togliere il platter dal lettore cd è veramente forte. Forse, visto che c’eravamo, era gioco far uscire un ulteriore mini cd od un E.P. che dir si voglia, con le uniche quattro songs degne di nota dell’intero album, ovvero ‘Stich It Up’, ‘Because September Ended’, ‘Start Of The End’ e la cover ‘(You Drive Me) Crazy’. Tutto il resto è praticamente nulla. Eufemisticamente parlando, dischetto più che criticabile, ove neanche il buon Colin Richardson (Machine Head, Fear Factory e compagnia bella) non riesce ad impreziosire il poco che meriterebbe.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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