Sebbene sia un paese nordico con tutti i crismi, la Danimarca è sempre stata ai margini della scena estrema, soprattutto quella black metal.
Non che da quelle parti manchino gruppi validi, sia chiaro, ma numericamente siamo ben lontani dalle vicine Svezia, Norvegia o Finlandia.
Senza voler indagare sui motivi di questa differenza numerica, oggi mi concentro invece sull'esordio dei
Tongues, duo danese, che ha appena rilasciato
"Thelésis Ignis" EP di esordio per la nostrana
I, Voidhanger Records, etichetta sempre attenta alla qualità piuttosto che alla quantità.
I quattro brani di questo esordio discografico, in realtà tre se consideriamo che l'ultimo pezzo è una lunga litania vocale dal sapore esoterico, mescolano sludge, black metal e doom in una miscela caratterizzata da un suono lisergico e "lontano" dai canoni classici del metallo nero.
I
Tongues sono, indubbiamente, un gruppo "particolare", un gruppo, dunque, che ama sperimentare ed avventurarsi in terreni poco sicuri visti il genere nel quale i nostri rientrano.
Di fianco alle classiche sfuriate in blast beats in questo EP troverete, infatti, rallentamenti sulfurei, partiture dal vago sapore ritualistico, e, soprattutto, un suono vicino a certo noise rock che conferisce, come ho già ricordato, un taglio lisergico a tutto il lavoro.
Non sempre il risultato di questo mix è vincente: a volte i
Tongues si perdono in scelte troppo scolastiche e poco ispirate, limitandosi a svolgere il "compitino", ma in altre occasioni, invece, colpiscono l'ascoltatore con accelerazioni vincenti, in qualche modo ispirate agli ultimissimi
Mayhem, che ci danno prova del talento del duo.
Il mio giudizio resta, quindi, sospeso nel mezzo.
I
Tongues, anche tenendo presente che parliamo di un semplice EP, possono e devono, a mio avviso, fare di più perchè ne hanno le qualità e perchè, per emergere nel marasma dell'odierno mercato discografico, serve qualcosa di più.
A presto.
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