Sei brani lunghi, estenuanti, vagamente epici e certamente sulfurei sono il biglietto da visita presentatoci dai finnici
Perdition Winds, qui al loro esordio discografico di lunga durata.
Black Metal finlandese è l'etichetta sotto la quale trovereste questo CD in una ipotetica bacheca della musica estrema: come se i
Sargeist duettassero con gli anni '80, quelli del thrash, e dilatassero la loro musica in brani dal minutaggio importante.
Riffing selvaggio che non da nessuna tregua e si lancia nella classica danza di morte del metallo nero mentre, sciamanico, il vocalist decanta rituali satanici ed innalza calici al maligno.
Forse questo genere di musica ha detto tutto.
Forse l'oscurità più profonda è già stata dimenticata.
Certo è, comunque, che i
Perdition WInds sono interpreti convincenti di quella oscurità.
Le loro composizioni sono malate e marce e, sebbene siano pesanti, non annoiano mai grazie ad una notevole capacità in fase di arrangiamento e grazie, anche, ad un gusto notevole in fase di ricerca della melodia.
Se da un lato
"Aura of Suffering" è un disco senza compromessi, dall'altro il suo sottile sapore epico-melodico riesce a distinguerlo dalla massa delle uscite simili e ci induce, famelici di morte, a rimetterlo nel lettore.
Ancora una volta le porte degli abissi si sono spalancate.
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