Nightfall - Lyssa - Rural Gods And Astonishing Punishments

Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2005
Durata:41 min.
Etichetta:Black Lotus
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. DARK RED SKY
  2. SWOLLEN
  3. CHRISTLESS
  4. MASTER OF MY DREAMS
  5. THE PERFECT LI(F)E
  6. THE END TIMES
  7. SYNASTRY
  8. ONE OF THESE DAYS
  9. VICTIMIZED
  10. SO(U)L INVICTUS
  11. ESSENCE

Line up

  • Efthimis Karadimas: vocals
  • George Bokos: guitars
  • Bob Gatsionis: guitars, keyboards
  • Costas Kyriakopoulos: bass
  • George Kollias: drums

Voto medio utenti

Non è che avessi grandi aspettative nei confronti di questo lavoro dei Nightfall (anzi, a dire il vero mi immaginavo che potesse essere poco interessante e magari anche un po' noiosetto), invece mi sono ritrovata ad ascoltare una manciata di canzoni decisamente gradevoli e ben fatte, che hanno il pregio dell'immediatezza e che quindi non ci mettono poi molto a convincere. La storia della band greca è simile a quella di tante altre formazioni che, all'inizio degli anni novanta, hanno cominciato a suonare musica potente, oscura e aggressiva, entrando così a far parte del primissimo filone black metal. Oggi come oggi quei tempi sembrano lontanissimi, eppure all'epoca il nome dei Nightfall era abbastanza conosciuto, non a caso sia il loro debutto "Parade into centuries" (1992) che il successivo "Macabre sunsets" (1993) ottennero un discreto successo nei circuiti underground. In seguito sono usciti alcuni altri dischi, e due in particolare sono stati piuttosto apprezzati ("Lesbian show", del 1997, e "Diva futura, del 1999), poi per diverso tempo il gruppo è scomparso dalle scene, tornandovi solamente nel 2003 (con "I am Jesus"). Come dicevo quest'ultima release rappresenta per me una gradita sorpresa, anche perché molte delle band dell'ambito black che erano in circolazione nello scorso decennio non sono mai riuscite a evolversi e migliorarsi, mentre invece i Nightfall hanno fatto notevoli passi avanti nell'arco della loro lunga carriera. "Lyssa..." è infatti un album maturo, completo, molto curato nei dettagli e suonato ad arte, che colpisce per il perfetto amalgama tra parti aggressive e momenti melodico/sinfonici che ci propone. Il sound del quintetto è sempre stato molto influenzato dal gothic, e quindi non è una cosa strana che anche il nuovo cd sia ricco di atmosfere plumbee, caratteristica che tra l'altro rende ancora più intriganti i vari brani inclusi. Ovviamente non si può parlare di un lavoro "eccezionale" (nell'ultima decade di cose di pari livello se ne sono ascoltate davvero tante!), ma di sicuro al momento non sono molti i dischi di generi similari che riescono a farsi notare quanto questo...
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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