Elogio dell'Ignoranza
Cari amici, care amiche, quante volte ci siamo indignati perché l'opinione pubblica ha affibbiato a noi metallari l'ingiurioso epiteto di "
ignoranti"? Quante volte abbiamo cercato di spiegare, molto spesso inutilmente, quanto della nostra cultura di metalheads sia profondamente radicato in ogni e qualsiasi ambito della conoscenza, da quella puramente musicale e tecnica dello strumento, ai quasi infiniti filoni di letteratura che permeano gli album che ascoltiamo, dalla filosofia alla religione, dalle scienze naturali alla meccanica quantistica, e potremmo andare avanti per anni. Eppure no, il metallaro negli occhi della società che ci circonda è ottuso, violento, incurante delle regole, pericoloso, in una sola parola:
ignorante. Ecco, poi arrivano i
Lancelot Lynx e tutto acquista un senso.
Quello che state per ascoltare, se premerete il tastino play del vostro coso tecnologico, è infatti il più puro distillato di ignoranza sonora che vi possa capitare tra le mani al giorno d'oggi: heavy metal senza la minima traccia di contaminazione, riff spaccaossa e testi che parlano di macchine, donne e velocità, un trio di metallari rozzi e zozzi che non concede un cazzo di millimetro all'eleganza e alla ricerca stilistica, per puntare dritto in faccia con coltellate come "
Fast Way", l'opener "
We live the Life (We Rock)", "
Drifter", "
No Time to Die". La produzione? Appena sufficiente, ma chi se ne frega. L'artwork? Boh, una cagata con una macchina infuocata che sfreccia nella notte, ma chi se ne frega. L'immagine? Credo non si lavino dal 1998, MA-CHI-SE-NE-FREGA.
Ignoranza. Pura, socratica, immacolata ignoranza, e amore per l'heavy metal. E vaffanculo a tutto il resto.
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