Nuovo album per i
Vanish che replicano, seppur con qualche anno di troppo d'attesa, all'esordio "Separated from Today", con un'ora abbondante di un Progressive Power Metal sul quale incombono le ombre di Nevermore e Brainstorm, per quanto dopo un più attento ascolto di "Come to Wither" risulti più facile accostare i Vanish a formazioni come i connazionali Lanfear e Angel Dust o ai norvegesi Circus Maximus.
Punti di riferimento sicuramente importanti ma anche termini di confronto piuttosto ingombranti, dai quali i Vanish riescono a uscirne senza le
ossa rotte, grazie a discrete doti compositive ed esecutive ma soprattutto alla buona verve e versatilità del loro cantante, l'ottimo Bastian Rose. Un brano come "Bless the Buried Child", con i suoi cambi di atmosfera e brucianti accelerazioni, è, infatti, l'ideale per mettere in mostra le sue doti, e anche quando c'è poi da confrontarsi con un ormai affermato vocalist quale Ralf Scheepers, con il quale duetta nel corso della conclusiva "The Grand Design" i risultati son più che confortanti.
E lo sono anche quelli toccati dalle singole canzoni, che siano la possente e tagliente "Great Collapse" oppure la marziale "Renewal" (entrambe non poi così lontane dai migliori Angel Dust) con il suo insistere sul drumming di Ralf Nopper (un altro sicuramente in grado di dire la sua) e sui larghi squarci strumentali.
Qualche calo di intensità o di ispirazione qua e là ("This Is How We Die", "Hollow" e sopratutto la fiacca e insipida "Reboot") impediscono a "Come to Wither" di imporsi con prepotenza, tuttavia i Vanish sono stati in grado di realizzare un album valido e piacevole.
Ora devono solo dar continuità e i risultati arriveranno.
Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
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