Vicious Art - Fire Falls And The Waiting Waters

Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2005
Durata:43 min.
Etichetta:Threeman
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. DEBRIA SEEMS TO BE BLEEDING
  2. KOMODO LIGHTS
  3. FIRE FALLS
  4. A WHISTLER AND HIS GUN
  5. CEREMONY, THE WAITING WATERS
  6. MOTHER DYING
  7. THE POETS MUST DIE
  8. CUT THIS HEATHEN
  9. WAR
  10. WHY WOULD THE CAPTURED SET FREE THE FLIES

Line up

  • Jocke Widfeldt: vocals
  • Matti Mäkelä: guitars
  • Tobbe Sillman: guitars
  • Jörgen Sandström: bass
  • Robert Lundin: drums

Voto medio utenti

La ottima label svedese Threeman Recordings riesce a sorprendermi ancora dopo l’ottimo disco dei God Among Insects, e lo fa con questi Vicious Art, una band con ex-membri di Dark Funeral ed Entombed, i quali, in questo debutto “Fire Falls And The Waiting Waters”, tributano in egual misura il death dei primi anni ’90, tanto quello americano dei Morbid Angel quanto quello swedish di Entombed e Dismember, aggiungendovi però qualche pizzico di modernismo, nella forma di certe sfuriate neo-thrash, che impressiona favorevolmente.
I nostri partono subito forte con “Debria Seems To Be Bleeding”, una song dall’andatura schiacciasassi, la quale solo sporadicamente rallenta per offrire delle “svirgolate” di chitarra che virano verso il grind. Il prosieguo non è da meno, e vede i cinque svedesi disegnare trame a volta complesse, ma cui non manca mai l’impatto e la brutalità, le quali accoppiate ad una notevole velocità di base fanno sì che la maggior parte delle songs, pur essendo abbastanza lunghe, non soffrano di prolissità o attacchi di noia.
Bravi i due cantanti, le cui due sgraziate voci, usate in coppia, assicurano picchi di intensità notevoli.
Di certo i Vicious Art non passeranno alla storia per essere una band innovativa o epocale, ma nel loro range, per quanto ristretto possa essere, ci sanno fare, tanto a livello di songwriting quanto a livello di mera esecuzione. Da questo punto di vista il trittico finale “Cut This Heathen Free”, “War” e “Why Would The Captured Set Free The Flies?” regala non poche emozioni, con un riffing cupo e serrato, un batterista cazzuto e delle atmosfere veramente malate. Promossi e in attesa di ulteriori conferme.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.