Ecco che arriva un bel debutto di sano death metal dai veronesi Skorbutiks. Per nota biografica possiamo dirvi che il gruppo si forma nel 2011 ad opera dell'ancora presente in formazione Cikus con l'obiettivo, che possiamo dir raggiunto, di suonare del puro death old style.

Questo EP di debutto, denominato "Visions and Monoliths", si dimostra un buon viatico per la carriera della band; un disco conciso, senza fronzoli, ma d'impatto, fortemente legato al passato, rievocazione di molte delle influenze che i ragazzi elencano nella loro biografia: Obituary, Benediction, Gorefest, Entombed e gli immortali e fondamentali Death. Altro tassello imprescindibile della storia del Metal, annoverato fra le ispirazioni, sono gli Slayer; a dir la verità qualcosa di quel thrash sporco e devastante, marchio di fabbrica della band statunitense, si avverte durante lo scorrere di "Visions and Monoliths".

L'extended play è composto da quattro tracce per una durata di circa un quarto d'ora. L'opener "Tombbath" dimostra quanto la band veronese ci sappia fare sia in termini tecnici che di aggressività, portando tratti tipi del death classico, mescolandoli con le summenzionate influenze thrash di primo stampo. Buonissimo il lavoro di riffing ed anche la tecnica vocale di Keg non sfigura affatto. Una traccia che sicuramente rende benissimo in sede live. "Pulsion Of Tyranny" muta leggermente di stile, questa volta è la sezione ritmica a primeggiare, senza trascurare ovviamente il gran lavoro delle chitarre. "Zona Del Silencio", breve, malefica e sinistra, inaugurata da note di piano, si stacca totalmente dal resto dell'EP fornendo una sosta ristoratrice prima di passare alla closer "Visions And Monoliths", incedente nell'apertura si trasforma in un brano possente e death sino al midollo.

Questa prima prova discografica degli Skorbutiks si pone come interessante preambolo di un atteso full-length di debutto che speriamo di poter ascoltare al più presto!