StarGazer - A Merging to the Boundless

Copertina 8

Info

Genere:Avantgarde
Anno di uscita:2014
Durata:37 min.
Etichetta:Nuclear War Now! Productions

Tracklist

  1. BLACK GAMMON
  2. OLD TEA
  3. AN EARTH RIDES ITS ENDLESS CAROUSEL
  4. A MERGING TO THE BOUNDLESS
  5. THE GRAND EQUALIZER
  6. RIDE THE EVERGLADE OF REOGNIRORO
  7. INCENSE AND AEOLIAN CHAOS

Line up

  • The Serpent Inquisitor: guitars/vocals
  • The Great Righteous Destroyer: bass/vocals
  • Selenium: drums

Voto medio utenti

Sempre più spesso, in campo estremo, la qualità delle band australiane è diventata decisamente alta. Band che sanno contaminarsi, che sanno mescolare non solo generi ma anche atmosfere e stati d'animo.
Gli StarGazer non fanno eccezione, anzi, il loro terzo album ci dimostra quanto sia ancora ispirato il trio di Adelaide che, a quasi 20 anni dalla propria formazione, tarda a ricevere i giusti riconoscimenti. Oggi ve ne parlo, prendete nota perché sono davvero superlativi.
La band ha un background fatto di death metal tecnico di scuola Atheist, Death, Cynic, musica che ha suonato per anni nei posti più minuscoli e bui dello sconfinato territorio australiano. Ad un certo punto hanno deciso di contaminare la loro proposta con il black metal, non prendendone la velocità o il cantato, ma l'alone nero, il pessimismo, l'analisi del male interiore proprie del genere che, ricordiamolo per la milionesima volta, non è fatto solo di chiese bruciate e nazareni impalati. Gli StarGazer fondono in egual misura questi generi inglobando uno spirito progressive, non freddo, sterile, ma di esplorazione. Niente fughe strumentali quindi, ma cambi di tempo, atmosfere che si susseguono, sempre nere, maledette, esoteriche, sempre utilizzando gli "strumenti-base" del metallo. Nessun synth o tastiere ma grande spazio al basso che, effettato a dovere, regala momenti importanti ed è fondamentale nel suono dei Nostri.
Anche le voci sono maestre nell'enfatizzare certi passaggi, sapendo variare il proprio ruggito e piegandosi al "pulito" in brevi momenti in cui è richiesto. Applausi, applausi a scena aperta anche per l'ottimo drumming sempre vario e per le marce ma precise chitarre. 'A Merging to the Boundless' è un disco completo, bello ed emozionante, intimo e potente. Mi spiace non potervi descrivere minuziosamente i pezzi ma non avrebbe senso, si tratta di quegli album da vivere, da affrontare come un viaggio, album in cui perdersi, in cui immergersi.
Chiamatelo avant-garde black/death se può aiutare, "tu chiamale, se vuoi NERE emozioni", per essere più chiari.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 07 gen 2015 alle 16:13

Piacevolissima scoperta anche se ascoltare tutto d'un fiato un disco del genere risulta davvero ostico per la complessità della proposta musicale.

Inserito il 06 gen 2015 alle 11:25

Uno dei piu bei dischi del 2014. tra le tante influenze (atheist, cynic, ecc..., come ben messo in evidenza dal recensore) io ci sento persino i mordid angel...:-)

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