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Lo-Pan sono il tipico gruppo della Small Stone: un quartetto di simpatici perdenti. Esteticamente impresentabili, il loro habitat naturale sono le convention di bikers, pronti a suonare tra il concorso di “miss maglietta bagnata” (un evergreen da quelle parti..) e la sbronza collettiva finale.
Sono dell’Ohio e questo è il loro quarto album, molto simile ai precedenti. Si tratta di classico stoner Usa, robusto e lineare, con propensione melodica sul genere di Sasquatch, Five Horse Johnson, Gideon Smith ed altri ancora.
L’opener “Regulus” possiede già tutte le caratteristiche che formano questo disco: riff quadrati, mid-tempo regolari, voce discreta e la tendenza verso una certa orecchiabilità. E questo la band lo sa fare bene, va detto.
Però lo schema si ripete per tutti i dieci pezzi, con poche variazioni sul tema. E qualsiasi formula, per quanto valida, se viene costantemente ripetuta finisce per stancare. Comunque, titoli come “Marathon man” e “Eastern seas” si distinguono più di altri, a dimostrazione che i Lo-Pan hanno nelle loro corde la possibilità di crescere ancora.
Per il momento resta un onesto gruppo di retrovia.
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