Quinto album per i greci Acherontas gruppo rimasto, per un motivo o per l'altro, sempre ai margini della scena estrema, nonostante una proposta interessante sebbene non imprescindibile.
Il nuovo "Ma IoN (Formulas of Reptilian Unification)", rilasciato dalla W.T.C. come il suo predecessore, cosa inedita per il gruppo che ha sempre cambiato etichetta tra un lavoro e l'altro, è un validissimo esempio di black metal dal fortissimo sapore ritualistico e dalla forte carica esoterica che ammanta ed arricchisce tutte le composizioni.
Gli Acherontas alternano sfuriate in blast beat, che risentono dell'influenza norvegese della prima metà degli anni '90 con un comparto vocale molto vicino all'Attila Csihar di "De Mysteriis Dom Sathanas", a lunghi passaggi sciamanici, sottolineati anche da strumenti tradizionali, durante i quali il gruppo officia i suoi rituali oscuri e misteriosi.
L'amalgama sonora che ne viene fuori, questa volta esaltata da un'ottima produzione, è certamente affascinante perchè l'alternanza di glacialità nordica e calore mistico mediterraneo rende questo album avvolgente ed intrigante in quanto vario e cangiante.
Tutti i brani del disco, molto lunghi, risultano essere complessi, ricchi di armonizzazioni prese in prestito dal metal più classico, arrangiati con sapienza e dotati di aperture evocative che ampliano lo spettro espressivo dei greci.
A dominare resta comunque l'atmosfera arcana e ritualistica così come, a livello visuale, è la simbologia esoterica ad essere sovrana, il tutto all'insegna di un prodotto finemente curato in ogni dettaglio che spero sarà in grado di ottenere il riconoscimento che merita.
"Ma IoN (Formulas of Reptilian Unification)" è infatti, a mio parere, il miglior album rilasciato ad oggi dagli Acherontas che si sono dimostrati abili manipolatori di sensazioni ed atmosfere oscure e paurose, spesso ai limiti della più nera dark ambient.

Vi do un consiglio: questo è il classico album da ascoltare di notte, da soli e rigorosamente al buio.
Potreste anche restarne atterriti.