"Vritra" è il secondo album per i greci Devathorn, gruppo fortemente legato al simbolismo esoterico ed in grado di offrirci una musica estrema ricca di sfumature ed influenze diverse.
Inquadrare con precisione il genere suonato dai nostri non è semplicissimo visto il suo carattere multiforme, ma è evidente che il terzetto si muove sui binari di un blackened death metal che, da un lato, risulta essere debitore dei Behemoth periodo "Demigod" per via del sapore mediterraneo della musica, mentre dall'altro affonda le proprie radici nel black metal di scuola svedese, soprattutto Marduk, quando i brani virano maggiormente verso il nero risultando moderni e senza fronzoli.
Questa particolare commistione sonora viene arricchita da un alone esoterico, ricordato all'inizio, che conferisce un fascino particolare ad un album difficile da apprezzare senza ascolti ripetuti ed approfonditi.
I Devathorn sono in grado, infatti, di scrivere musica complessa e ricca di piccoli dettagli che la differenziano dalla massa delle uscite "standard", tanto che "Vritra" risulta essere un album violento e sottilmente melodico al tempo stesso, inglobando spunti folk, aperture epiche ed arrangiamenti di qualità sia quando i ritmi indugiano su tempi medi (spesso) sia quando le velocità si alzano (raramente).
Riassumendo quando scritto, appare evidente che i Devathorn non sono il classico gruppo estremo greco andando la loro musica a pescare in terre lontane ed in ogni caso si fanno autori di una prestazione valida sotto tanti punti di vista.
"Vritra" è, per tanto, un album da ascoltare per chi ama la musica estrema suonata bene, personale e non mono direzionale.
Certamente un lavoro di spessore per un gruppo che sa bene quello che fa.