Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:31 min.
Etichetta:Kaotoxin Records

Tracklist

  1. PURULENT COLD
  2. GARROTING WAY
  3. MORTUARY GARLANDS
  4. GURGLING PREY
  5. REPULSIVE CORPSE
  6. SUFFERING
  7. FROM PLASMA TO EMBALMING
  8. ORGASMIC EXCAVATION
  9. PREMATURE NECROPSY
  10. SYMPTOM
  11. ROTTED FLESH
  12. BIRTH REMAINS
  13. OUTRO

Line up

  • Fred Houriez: Bass
  • Franck Peiffer: Guitars, Vocals
  • Philippe Reinhalter: Guitars

Voto medio utenti

Non so mai cosa pensare delle band che vengono etichettate dalla loro casa discografica come “culto”.
Band che nei primi anni 90 tentarono di emergere senza andare al di là - se fortunate - di una manciata di demo e che ci riprovano, a distanza di eoni, con la giustificazione che “loro c’erano”.
A volte può andare di lusso – appartengono a questa categoria, per esempio, gli svedesi Interment – altre volte ci si chiede quali siano le motivazioni che portano dei musicisti, passati dall’età adolescenziale a quella matura, alla riesumazione di un vecchio monicker.
I francesi Putrid Offal pubblicarono alcuni split fra il 1991 e il 1992 nel periodo in cui tantissime band cercarono il loro posto al sole sfruttando l’enorme popolarità di un genere in ascesa, per finire presto nell’oblio ma, dopo oltre 20 anni di silenzio, la pubblicazione di una compilation comprendente tutti i loro vecchi brani ha riportato alla luce la loro storia.
Si vede che le cose sono andate particolarmente bene poiché a distanza di un anno abbiamo fra le mani quello che è il loro debutto sulla lunga distanza.
“Mature necropsy” si inserisce nel filone del death/grind associabile a quello che pubblicarono i primissimi Carcass e a molto death metal band “confuse e lo-fi” dei primi anni 90 (N.d.R.: personalmente non sento tutte queste influenze dei General Surgery citate dalla label, forse nelle liriche, ma le chitarre non suonano affatto come nella band di Joacim Carlsson e non basta modulare un paio di riff per parlare di scena svedese), senza però avere spunti geniali o mostrare qualità di sorta.
Ad esser generosi potrei considerare “Mature necropsy” come un rodaggio messo in stampa, che difficilmente verrà riascoltato una seconda volta anche dagli ascoltatori die-hard che posseggono nella propria discografia gioielli più cattivi, più marci e con più idee.
Non ne sentivamo proprio la mancanza.

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