I finlandesi
Wake The Nations nascono dalla collaborazione di quattro musicisti che nel corso del tempo hanno maturato diverse esperienze, e tra queste quelle con Human Temple, Janely o Villa Sucka, che hanno fatto poi confluire in un Melodic Rock spiccatamente ottantiano, con un vero
tripudio di AOR e Soft & Pop Rock.
Assieme a loro una nutrita schiera di special guests, che trovano ospitalità sopratutto dietro al microfono, e che pur garantendo una maggior versatilità, finiscono con il togliere un bel po' di personalità e per celare quelle che potrebbero essere le vere potenzialità dei Wake The Nations, i quali alla resa dei conti sembrano aver finito per esordire con un lavoro che di primo acchito sembra più una compilation che spazia in lungo e in largo nel genere musicale che hanno deciso di perseguire.
Ad ogni modo lo fanno con grazia ("All I Want" o "Who Am I" ), energia (seppur morigerata dal classico guanto di velluto: "Fairytale Romance" o "Until the End of Time"), classe (quella che rimanda ai Toto con "Love Leads the Way" o al feeling caldo e avvolgente di "This Feeling") e - sempre e comunque - con tanta voglia di azzeccare il brano giusto per farsi largo nelle preferenze degli ascoltatori.
"Sign of Heart" resta pertanto un'uscita inevitabilmente interlocutoria, per quanto foriera di spunti interessanti che meriterebbero di essere approfonditi, sia da un successivo capitolo discografico a nome Wake The Nations, sia andando a sfrugugliare tra le discografie degli svariati cantanti e musicisti che hanno trovato asilo su questo album.
You want it all, but you can't
read it
It's in your face, but you can't
read it
What is it? It's it
What is it? ... it's the
review
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?