I perugini Mourning Mist sono al loro esordio discografico su Forever Plagued Records, etichetta che pubblica l'album, omonimo, di quello che il gruppo definisce avantgarde doom metal.
In effetti la definizione della musica del quartetto appare calzante dato che, su una base certamente di scuola doom, sono soluzioni particolari e traiettorie non lineari ad essere protagoniste nel saper creare un suono non standardizzato, sebbene piuttosto accessibile.
Anche se non mancano riferimenti al Black Metal, ed in generale alle frange estreme, i Mourning Mist, infatti, mantengono un approccio di facile assimilazione rendendo i brani fruibili da un pubblico piuttosto vasto.
I Celtic Frost del periodo "Vanity/Nemesis" mi sono sembrati il riferimento più prossimo al quale guardare per avere una idea di cosa suonano i Nostri, i quali, a differenza degli svizzeri, inglobano nella loro ricetta chiari riferimenti all'Heavy Metal "tradizionale", soprattutto per quanto concerne le chitarre, e a certo hard rock settantiano per alcune atmosfere, condendo il tutto con il suono di un violino che spesso si lancia in suoni lancinanti e sinistri e non concedendo, come sarebbe stato facile supporre, inclinazioni melodiche.
Il risultato di questa amalgama è un album che ha buoni spunti e partiture interessanti, ma che, purtroppo, si perde in canzoni che in verità non sono tali risultando, invece, unioni disarticolate di idee non sempre vincenti.
"Mourning Mist", pur con i suoi difetti, resta, a mio avviso, un buon punto di partenza per un gruppo certo interessante che credo saprà ritagliarsi il suo spazio in virtù di un approccio intelligente, cosa questa tutt'altro che scontata.
Per adesso restiamo in attesa.