Grande ritorno quello degli austriaci Belphegor, dopo il precedente ispirato "Lucifer Incestus" che era riuscito finalmente a cancellare l'onta di una schifezza come "Necrodaemon Terrorsathan".... Ormai la band è migliorata tantissimo a livello tecnico, e ha consolidato il songwriting prevalentemente verso un'unica direzione: il black metal ultra-tirato in stile svedese. Non che gli interventi di death metal americano siano scomparsi dal tutto, ma stavolta sono meno evidenti che in precedenza (soprattutto nella prima traccia che mi aveva fatto pensare al peggio). Nonostante i tempi altissimi, e la prestazione devastante del batterista, i Belphegor non rinunciano mai ad una componente melodica di fondo malata ed irriverente. "Fornicationium Et Immundus Diabolus" ne è la prova lampante, con la sua atmosfera insana culminante nel perverso ritornello. Uno dei migliori episodi in assoluto della band! Ma è tutto "Goatreich - Fleshcult" a mantenersi su un livello piuttosto alto, nonostante non vengano mai abbandonate le coordinate che hanno reso grandi gruppi come Marduk e Dark Funeral. Trentotto minuti per unici pezzi fanno circa tre minuti a canzone, quindi brevi schegge impazzite che schizzano a tutta la velocità per colpire senza pietà il cervello dell'ascoltatore. Ci sono pochi momenti di pausa, il resto è tutta furiosa aggressione, ma composta sempre con una lucidità di fondo che non fa mai scadere l'album nel banale. Non c'è nient'altro da aggiungere: se siete amanti del genere e non conoscete ancora i Belphegor, questo "Goatreich - Fleshcult" potrebbe decisamente essere un buon punto di partenza!
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