Interessante rivisitazione del tema - quello incentrato più che altro sul Melodic Death Metal - da parte della formazione greca
Caelestia, che su "Beneath Abyss" dispiega e mette in evidenza tutto il suo repertorio di melodie, arpeggi, escursioni a
destra (sino a includere anche il Black ed il Thrash) e a
manca (quelle Gothic o Symphonic Metal e talvolta quasi Pop) e soprattutto le clean vocals (e perchè no, anche la bella presenza) della cantante Dimitra Vintsou.
E chissà se perchè non ancora contenti di tutto ciò, i Caelestia si fanno dare una mano da diversi ospiti, quali Björn Strid (Soilwork), Andrew Geo (Alter Self) e Markus Freiwald (Sodom), collaborazioni che pur non stravolgendo l'andamento dell'album, rappresentano indubbiamente un ulteriore spunto di interesse nei suoi confronti e restano una bella soddisfazione per i Caelestia.
Su "Beneath Abyss" non scopriamo nulla che non si sia sentito in precedenza, ma qui le dosi vengono amalgamate in maniera un po' diversa dal solito, a testimonianza della volontà dei Caelestia di esprimere una propria personalità, quella che poi emerge soprattutto in brani come "Malleus Maleficarum'", la stessa titletrack o la conclusiva "The Rise of the Hidden Nature".
Pregi e difetti tendono a bilanciarsi, per quanto siano a primi ad avere un certo predominio.
You want it all, but you can't
read it
It's in your face, but you can't
read it
What is it? It's it
What is it? ... it's the
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