Questo "A Man's Mind" che esce nel 2005 non è nient'altro che la ristampa del debut album del pirotecnico guitar-hero Anand, album che vide la luce nel 2000.
Inutile soffermarsi sul talento di Anand che è considerato uno dei migliori chitarristi Europei, nonchè portabandiera internazionale dello shredding-guitar. Nato in Suriname, territorio Olandese, ma di nazionalità Ungherese, Anand trae le sue maggiori influenze in grandi maestri della chitarra quali Joe Satriani, Vinnie Moore Tony Macalpine.
La caratteristica principale dell'album è rappresentata da un suono fluido e pulito e da un songwriting originale e carico di energia, come si può constatare nella song apri-pista "Return From The Red Bananaworld" con il suo ritmo incalzante che evidenzia l'ottimo lavoro di Anand: un intenso e formidabile sweep picking, una sequenza di tapping da antologia ed esplosive frasi di legato rendono quesa song degna delle migliori composizioni di Satriani. Proprio quest'ultimo chitarrista ha, a mio parere, influenzato di più Anand; infatti ascoltando la sua musica mi vengono in mento pezzi quali "Surfing With The Alien", "Friends", "Motorcycle Driver", "Cry".
Pezzi più riflessivi come "Mysterious Ways", "Far Away" mostrano il lato più intimista e passionale di Anand, che riesce a creare esplosioni elettriche melodiche al termine di delicate e flemmatiche parti di arpeggio acustico: caratteristica che rende queste songs ancora più struggenti e drammatiche. Quanto invece a potenza direi che Anand non si fa certo pregare, basta ascoltare "Attack Of The Orrible Space Babes" il cui riff cadenzato e leggermente grezzo fa da tappeto sonoro alle sue vigorose e melodiche composizioni, anche se devo ammettere che in questa song Anand si potrebbe tranquillamente definire il "clone di Joe Satriani"... addirittura l'effettistica sonora della sua chitarra è praticamente identica a quella del virtuoso guitar-hero americano! Stessi valori di reverbero, idem per il chorus e per la compressione del distortore. Nulla da dire ovviamente per il suo talento: Anand utilizza svariate tecniche ed eccelle particolarmente nei fraseggi di legato ("Memories Only) e nello sweep-picking ("Midnight Chaser"), ma secondo la mia personale interpretazione dovrebbe cercare le basi per uno stile più personale e originale dimenticandosi per un po' i dischi di Joe Satriani e Vinnie Moore che avrà sicuramente ascoltato fino alla nausea. Ripeto, le basi ci sono eccome, e già nel successivo "Joy 4 Ever" ci sono degli spiragli che fanno presupporre ad una maturazione stilistica e professionale.
Per chi non conosce Anand questo album è un buon punto di partenza per cominciare ad apprezzarlo, anche se consiglio di buttarsi su "Joy 4 Ever" uscito nel 2003 sempre su Lion Music.
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