Dopo essersi accasati con la nostrana Avantgarde Music sul finire dello scorso anno, gli abruzzesi
Selvans rilasciano il debut EP
"Clangores Plenilunio" (titolo splendido) che segna il loro ingresso nel panorama black metal internazionale.
Prima di parlarvi dei contenuti musicali dell'album, è doveroso ricordare che il disco è dedicato a
Jonny Morelli, voce e batteria, tragicamente scomparso in un incidente stradale lasciando un grande vuoto nella band e non solo...
Se è vero che alla morte segue la rinascita, è giusto dire che questo EP segna un nuovo inizio per un gruppo molto interessante, capace di scrivere brani evocativi, suonati con perizia, teatrali ma anche violenti, dotati di un gusto tipicamente italiano per la composizione e le atmosfere che ne caratterizzano la struttura.
I
Selvans si rifanno al black degli anni '90, non a caso omaggiano i maestri
In The Woods con l'omonima cover, ma traducono quel suono magico in una proposta fortemente personale perchè marchiata a fuoco da uno spirito mediterraneo e, ribadisco, italico tale da distinguere il suono dei Nostri dalla massa delle uscite simili.
Va dato atto al gruppo, tra l'altro, di aver saputo inserire nella loro amalgama piacevoli divagazioni di natura folk che si intersecano, in modo intelligente, con la freddezza delle melodie nordiche e con la varietà delle soluzioni ritmiche rafforzando, in tal modo, quella sensazione di ritorno alle origini che si respira nel corso di tutto il lavoro.
"Clangores Plenilunio" viene dunque ad essere un album contemporaneamente caldo e freddo, un album, cioè, ricco di contrasti e, per questo, ricco di sfaccettature che ogni volta rendono l'ascolto più interessante.
Certo, siamo di fronte ad un semplice EP con solo due brani inediti, ma se le premesse sono queste, sono certo che ne vedremo delle belle.
Spero di ascoltare presto un album di lunga durata.
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