Credo di averlo già ammesso in qualche altra occasione (che volete farci, ripetersi è quasi inevitabile, vista la lunga frequentazione di queste colonne ed
ehm, l’avanzare inesorabile dell’età …): non sono mai stato un tipo da “singolo”, nemmeno quando, fugacemente infatuato dalla scena
hardcore-punk, tale modalità espressiva rappresentava spesso l’unica possibilità per godere delle peculiarità artistiche di una
band.
Trovo abbastanza difficile, quindi, valutare in maniera circostanziata il lavoro di questi
Crossnail (un passato come Teodor Tuff), tenuto altresì conto che uno dei due brani sottoposti alla mia attenzione è pure una
cover version.
Tutto quello che posso dire sui norvegesi, è che il loro approccio musicale mi sembra potenzialmente piuttosto interessante, che “Sands of time” è un discreto esempio di metallo melodico
power-oso e oscuro (qualcosa tra Royal Hunt ed Evergrey, a “grandissime” linee) impreziosito dalla voce di Elize Ryd degli Amaranthe e che “Somebody that I used to know” sfrutta la linea melodica catalizzante di un “tormentone” per dimostrare le buone doti creative ed interpretative del gruppo.
Volendo tentare di aggiungere qualche elemento supplementare alla scarna disamina, potrei spingermi ad affermare che curiosamente è proprio il modo in cui i nostri hanno affrontato l’insidiosa pratica della rivisitazione a offrire le indicazioni maggiormente confortanti, inducendomi a sperare che in futuro il gusto evidenziato nell’
hit di Gotye (al secolo Wouter Wally De Backer) possa integrarsi pienamente nelle loro composizioni originali.
Non rimane che attendere una “base dati” più sostanziosa …
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