I tedeschi
Majesty calcano la scena oramai da diversi anni, continuando nella loro missione di diffondere il true metal nel globo intero e seguitando la tradizione inaugurata dai mitologici Manowar. Cercare una punta di novità nel sound del combo teutonico sarebbe a dir poco un azzardo e sicuramente la ricerca non porterebbe a nulla. Quest'ultima affermazione può far felici gli amanti del Metal dei defenders, invitandoli ad ascoltare questa nuova fatica dei
Majesty con grande entusiasmo, e senza dubbio porterà il metallaro più incline al rinnovamento ad ignorare il presente disco, dirigendosi verso lidi maggiormente sperimentali.
A condurre il gruppo nella battaglia per la difesa del metallo c'è sempre il singer Tarek "MS" Maghary, fondatore e mastermind dei Majesty, che dall'oramai lontano 1998 porta il vessillo del true metal alla testa dell'esercito. Da
"Keep It True" a
"Swords and Sorcery", passando per il notevole
"Reign in Glory" e arrivando nel corso degli anni fino al penultimo
"Thunder Rider", la forte mano di Maghary sulle creazioni della band è riuscita a trattenere saldamente gli sbandamenti di un gruppo che altrimenti si sarebbe potuto perdere per strada od addirittura implodere, perché non è facile mantenere uno stesso stile, difendendolo, per quasi vent'anni di carriera. Gli appassionati ricorderanno anche la dubbia parentesi dei
Metalforce, monicker sotto il quale si sono riuniti i
Majesty per qualche anno, per poi tornare alle origini nel 2011.
Questo nuovo album, intitolato
"Generation Steel" (titolo azzeccatissimo per continuare a rispettare la tradizione discografica"), ha una durata consistente, ben cinquantaquattro minuti di inni al metallo e spade sguainate in difesa del genere. Si parte con la medieval-oriented
"Hawks Will Fly", un pezzo in puro stile Majesty, con riff graffianti, cori battaglieri e un chorus orecchiabile da canticchiare. Arriva poi la title-track, un miscuglio di linee strumentali accattivanti e un cantato trascinante con il classico solo a spezzare la trama.
"Circle of Rage" preme maggiormente sull'acceleratore, mantenendo comunque i riflettori puntati sul vocalist.
"Shout at the World" è inaugurata da un bella melodia di piano che cede successivamente il passo ad un mid-tempo anthemico;
"Damnation Hero" è una traccia oscura ed eroica che viene innalzata anche dalle sottili orchestrazioni sullo sfondo;
"Children of the Dark" si colloca invece nello scrigno delle canzoni più frizzanti ed anthemiche dei
Majesty;
"The Last Reward" è una ballad epica con il vocalist ispirato e che fornisce una delle migliori prestazioni del disco;
"Knights of the Empire" è un nuovo pezzo veloce dove la sezione ritmica si mette in risalto;
"Rulers of the World" e
"War for Metal" chiudono il disco in stile
Majesty esaltando la prima il lato più aggressivo e la seconda quello da difensori del true metal del combo tedesco.
"Generation Steel" prosegue appieno la tradizione stilistica dei
Majesty, pertanto chi li ha amati continuerà a farlo, chi li ha odiati e/o ignorati resterà sulla propria posizione. Chi ha voglia di immergersi per un'oretta nel true metal duro e puro è caldamente invitato a sentire questo disco.
Video di "Hawks Will Fly"
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