WITH VACANT EYES / I STARE AT THESE ENDLESS LANDSCAPES /
WHERE LIFE AND DEATH BECOME IRRELEVANT / MY FEEBLE
HANDS MEET THE GROUND AGAIN / THIS IS MY RAPPORT WITH
THE EARTH / IT IS SAID THAT ALL BEAUTY MUST COME TO AN END
/ I NOW REPEAT THIS STATEMENT / AS I WATCH THIS REALM BURN
DOWN / THIS SURREAL PLACE I’VE FOUND IS BURNING TO THE
GROUND / AND I AM LEFT WITH NOTHING / A VACANT, SHAPELESS
WORLD IS WHAT I NOW WAKE UP TO
Una one man black metal band che rivolge il suo sguardo alla natura, ed alla sua maestosità, attraverso un suono violento ma ricco di melodia e forza evocativa.
Quante band potrebbero rientrare in questa descrizione?
Decine.
Quasi certamente anche di più.
Da oggi aggiungete pure gli
Ashbringer, qui al loro esordio discografico intitolato semplicemente
"Vacant" e rilasciato dalla sempre attenta Avantgarde Music.
Ma fate molta attenzione.
Questo è un disco speciale, addirittura prezioso, di quelli da conservare gelosamente e da scoprire lentamente, nota dopo nota, melodia dopo melodia.
Nick Stanger, la mente del gruppo americano, sebbene sia diciottenne solo da aprile, dimostra una capacità compositiva ed una sensibilità artistica davvero fuori dal comune e ci regala sei brani semplicemente meravigliosi, in grado di farci sognare ad occhi aperti e di sorprendere ad ogni singolo passaggio.
"Vacant" riesce ad unire le suggestioni folkloristiche dei migliori
Agalloch, la furia evocativa dei
Wolves in the Throne Room più devastanti, il tocco melodico e quasi spaziale che ha reso
"Heart of the Ages" degli
In the Woods uno dei migliori album degli ultimi vent'anni e quelle partiture ambient tanto semplici quanto assolutamente emozionanti che hanno reso immortali i capolavori di
Burzum.
Il tutto diluito con perizia strumentale (ascoltate bene le linee di basso) e sapienza in fase di arrangiamento per un risultato finale davvero stupefacente.
Il cascadian black metal degli
Ashbringer, per chi ama le etichette, si nutre di tutte le suggestioni delle quali vi ho parlato e, soprattutto, si manifesta in canzoni perfette, ricche di pathos, violente quando il nostro lascia fluire la primigenia furia del metallo nero, affascinanti nelle impressionanti soluzioni melodiche, laceranti nel continuo alternarsi di quiete e tempesta, di luce ed ombra.
Era da tanto che non mi imbattevo in un dipinto della natura che ci circonda così vivido ed emozionante, era da tanto che non sentivo un dipanarsi di passione così pulsante e maestosa, era da tanto, e qui lascio andare il cuore, che non ascoltavo un capolavoro di questo genere.
Del resto, se chiudo gli occhi e lascio scorrere le note finali di
"Lucid", l'epico riff di
"Ethereal Aura pt. II", gli intervalli ambient o i meravigliosi arpeggi che ricamano con eleganza i brani, quello che provo sono solo brividi lungo la schiena.
Fidatevi di me, fidatevi di
Ashbringer: questa è grande musica, è poesia, è puro incontaminato sentimento.
Emozionante.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?