Copertina 7,5

Info

Genere:Punk
Anno di uscita:2015
Durata:45 min.
Etichetta:Candlelight Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. SHE WALKS
  2. THE BELL
  3. DOPAMINE
  4. THE SINNER
  5. FUCKING LOUD
  6. MYSTERIOUS SPELLS
  7. COMING BACK FOR MORE
  8. PRAY FOR US
  9. GHOSTS
  10. NATURAL ORDER

Line up

  • Maya: vocals/lyrics
  • Adam: guitar
  • Lawrence: bass
  • Frank van der Ploeg: drums

Voto medio utenti

E’ difficile rimanere indifferenti ascoltando il mood sonoro di questa band inglese che, con una buona dose di post punk, dark wave, goth rock, mischia stoner/doom/ sludge in maniera sublime e accattivante, rendendo ancora più psichedelico e delirante. The comfort of loss & dust è un disco che esce il 4 maggio 2015 sotto la Candlerecords, contiene dieci potentissime tracce registrate al Gun Factory Studio, mixate e masterizzate da Jaime Gomez Arellano, per intenderci lo stesso che ha prodotto lavori dei Sunn O))) ed Electric Wizard.

Un album per nulla banale che porta la voce unica e da brivido di Maya a contorcersi e si attraverso le acque torbide di amore, perdita e lussuria di ossa tremanti, un post-mortem di abbandono giovanile e un viaggio terrificante nell'inferno esotico di oggi. L’ arrangiamento e’ imponente, resta sul monolitico andante, i suoni richiamano crepitii, elettricità, le campane tibetane e le preghiere, come una sorta di viaggio mistico dallo Yorkshire Moors alla bellezza sterile dell'Islanda, dall'India alle catacombe sotto Parigi. Utilizzando drone e synth intersecano suoni all’interno di un percorso cavernicolo, talvolta opprimente e claustrofobico di dolore che risuona in tutto, pur di sopravvivere, manifestando la rabbia come una sorta di tumulto interiore.

Un disco bellissimo, intenso e travolgente. Con questo terzo album i Cold In Berlin , tradotto come Il freddo di Berlino, con quei vestiti cosi essenziali e total black in pieno stile anni ’80, molto urban e metropolitan, si confermano una band poliedrica, in grado di accontentare davvero chi è dedito a questo genere. Un album dedicato a chi vuole gettarsi a capofitto, nelle turbolente visioni mistiche della propria esistenza, con un sottofondo musicale degno.
Recensione a cura di Helena Kiske

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