E’ difficile rimanere indifferenti ascoltando il mood sonoro di questa band inglese che, con una buona dose di post punk, dark wave, goth rock, mischia stoner/doom/ sludge in maniera sublime e accattivante, rendendo ancora più psichedelico e delirante.
The comfort of loss & dust è un disco che esce il 4 maggio 2015 sotto la
Candlerecords, contiene dieci potentissime tracce registrate al
Gun Factory Studio, mixate e masterizzate da
Jaime Gomez Arellano, per intenderci lo stesso che ha prodotto lavori dei
Sunn O))) ed Electric Wizard.
Un album per nulla banale che porta la voce unica e da brivido di
Maya a contorcersi e si attraverso le acque torbide di amore, perdita e lussuria di ossa tremanti, un post-mortem di abbandono giovanile e un viaggio terrificante nell'inferno esotico di oggi. L’ arrangiamento e’ imponente, resta sul monolitico andante, i suoni richiamano crepitii, elettricità, le campane tibetane e le preghiere, come una sorta di viaggio mistico dallo Yorkshire Moors alla bellezza sterile dell'Islanda, dall'India alle catacombe sotto Parigi. Utilizzando drone e synth intersecano suoni all’interno di un percorso cavernicolo, talvolta opprimente e claustrofobico di dolore che risuona in tutto, pur di sopravvivere, manifestando la rabbia come una sorta di tumulto interiore.
Un disco bellissimo, intenso e travolgente. Con questo terzo album i
Cold In Berlin , tradotto come
Il freddo di Berlino, con quei vestiti cosi essenziali e total black in pieno stile anni ’80, molto urban e metropolitan, si confermano una band poliedrica, in grado di accontentare davvero chi è dedito a questo genere. Un album dedicato a chi vuole gettarsi a capofitto, nelle turbolente visioni mistiche della propria esistenza, con un sottofondo musicale degno.
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