Interessante debutto per il funambolico e precoce (ha appena 20 anni!!!) chitarrista greco Overlord e per la sua band Perpetual, che annovera validi artisti tra cui il grande virtuoso tastierista-chitarrista Bob Katsionis. Overlord, che alle spalle ha un background di studi classici, arriva così a soli 20 anni ad avere la sua band e ad incidere il suo primo album, traguardo veramente ambizioso per un musicista così giovane.
Il sound che fuoriesce da "Overlord's Perpetual" è un power metal di chiara connotazione neo-classica: tanto per intenderci siamo moloto vicini al Malmsteen sound con cui le analogie si sprecano. Senza parlare delle foto del press pubblicitario, dove Overlord posa con Fender Stratocaster bianca in mano, giacca aperta con petto nudo ben in vista (un po' da tamarro...), occhiali da sole scuri, posizioni da figo.... vi ricorda qualcuno?!?
A parte queste ininfluenti similitudini con il Maestro Y.J. Malmsteen, bisogna ammettere che il talento di Overlord, considerata la giovane età, è senza ombra di dubbio notevole.
Intro con organone stile J.S. Bach sul quale poi si dipana un riff neo-classico sul quale Overlord inizia a sparare raffiche di scale neo-classiche con un esecuzione che però non sembra sempre precisa e pulita. La successiva "Majesty" introduce il discreto cantato di V. Axiotis che si dimostra più che preparato per questo genere musicale, anche se comunque il sound è prettamente impostato sul guitar-playing di Overlord e sulle tastiere di Bob Katsionis, che proprio in questa songs esgue un paio di strepitosi soli. Stesso copione anche per la successiva "Immortal Hymn", mentre in "Prince Of Darkness" il sound si fa più epico sia nelle cavalcate della sezione ritmica che nei solos e nelle evocative linee vocali. Da apprezzare lo shred di Overlord che con sweepponi forsennati si lancia in scale neo-classiche di pregevole fattura tecnica, anche se il suono non sempre è dei più puliti.
Affascinante la strumentale "Empire Of Shadow" con il suo soave inizio di pianoforte e le successive fughe chitarristiche di Overlord che deve soprattutto all'estro di Bob Katsionis la riuscita di quest'ottimo episodio. La successiva "The Overlord" è decisamente sotto la media delle altre songs, fondamentalmente per la scarsa creatività e personalità, mentre qualcosa di nuovo lo si può trovare in "I Can't Wait", song che fonde magicamente le influenze hard-rock anni 80 con il suono power metal hi-tech dei nostri giorni, dando vita ad un ottimo pezzo ricco di emozione e di ottimi solos. Infine ancora una spruzzata di energia con la fresca e dinamica "I'll Never Try Again".
Album più che sufficiente ma sinceramente ci si aspetta un salto di qualità dalla band, che può avvenire solo personalizzando il proprio sound e cercando di essere per quanto possibile originali, senza snaturare quello che è il proprio background musicale. Stesso discorso vale per il chitarrista greco Overlord, che è anche la mente della band. Il suo talento è indiscutibile e, vista la giovane età, il tempo gioca dalla sua parte, ma solo se andrà alla ricerca di un suo personale sound e di un approccio alla chitarra più originale e dedicato potrà ritagliarsi un suo spazio e non finire per essere considerato "uno dei tanti".