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Plainride, all’esordio, sono di Colonia (Ger) ma la loro musica è totalmente immersa nell’immaginario stoner’n’roll americano. Non è difficile cogliere l’ispirazione di gente come Nashville Pussy, Brant Bjork o Atomic Bitchwax, nelle trame squadrate e cariche di southern-groove del quartetto tedesco. Anche i temi affrontati nei testi ci riportano alla sacra triade “sex & drugs & rock’n’roll”, con l’aggiunta della componente birro-alcolica, immancabile per una band teutonica.
Ci sono ulteriori richiami allo stoner scandinavo, vedi la pulsante “Dog”, così come le derive blueseggianti (“Salt river”, “Mt. Rushmore”), e nell’insieme il disco risulta un discreto ascolto. Ancora assenti i lampi che fanno la differenza, ma teniamo conto che il gruppo si è formato appena un paio di anni fa. Per il momento, ciò che hanno realizzato può bastare.
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