I canadesi
Blasphemy sono stati tra gli iniziatori di quello che sarebbe diventato il Black Metal come lo intendiamo oggi.
La band, formatasi nel lontano 1984, esordiva nel 1990 con
"Fallen Angel Of Doom...", un album di violentissimo death/thrash metal, minimalista nei suoni e nelle strutture, iconoclasta nella sua furia ossessiva, che risente delle influenze dei primissimi
Bathory e degli immancabili
Sarcofago, influenze che vengono mescolate con un approccio simil Grind tipico dei
Napalm Death degli esordi e che portano ad un lavoro di "culto", soprattutto per il suo valore storico.
A distanza di venticinque anni, la NW!N Production si occupa di ristampare l'album, non modificando, saggiamente, una virgola rispetto all'originale e mantenendone, per tanto, la primordiale carica distruttiva e l'ingenuità di un prodotto che, visto alla luce dei tempi "moderni", non può non suscitare un sorriso per i suoi difetti ma anche ammirazione per un gruppo di folli che proponeva musica estrema in un periodo in cui non era semplice farlo.
Trattandosi di un album "storico" non assegnerò nessun voto: qualunque valutazione, in positivo o in negativo, non potrebbe mai inquadrare con precisione
"Fallen Angel Of Doom...", un insieme di brani che appartengono al passato ma dai quali è derivato un modo di intendere la musica che ha fatto storia ed è rimasto impresso nella mente di tutti.
Se non conoscete il gruppo, questa è una occasione per scoprirlo e se la primitiva violenza dei nomi che ho citato all'inizio rientra nella vostra sfera di piacere, trovere
"Fallen Angel Of Doom" un album interessante perchè meno banale di quello che sembra.
Se invece vi siete avvicinati alla musica estrema anche grazie ai canadesi ed al loro proto black, non avrete perso tempo a leggere questa recensione.
Amen.
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