Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2015
Durata:49 min.
Etichetta:Jolly Roger Records

Tracklist

  1. REFUGEES IN WASTELANDS
  2. THE GREAT PLAGUE
  3. MIND FLAYER
  4. NEED NO GUIDANCE
  5. FLAMES OF BLACK FIRE
  6. ERADICATE
  7. PARASITE
  8. NOTHING CHANGES
  9. EYE OF THE THUNDERSTORM
  10. EPITAPH

Line up

  • Marco Piu: vocals
  • Andrea Giribaldi: guitars
  • Gianni Corazza: guitars
  • Tony Rassu: bass
  • Claudio Sechi: drums

Voto medio utenti

La collaborazione tra i Negacy e la Jolly Roger Records, già inaugurata con l'EP "Nothing Changes", prosegue ora dando alle stampe il qui presente "Flames of Black Fire".
In realtà, si tratta della riproposizione dell'auto intitolato album d'esordio, uscito in regime di autoproduzione nel 2013, che per l'occasione beneficia di un remix e di una rimasterizzazione, perdendo però un paio di episodi per strada, "War Zone" (comunque presente sull'EP succitato) e "Hero", un po' a sorpresa dato che si tratta proprio uno dei brani che più mi avevano impressionato.
Poco male, il tutto fa sì che il disco si presenti come una lama ancor più affilata e tagliente al servizio dei Negacy, fautori di un Metal moderno, fortemente articolato, nevrotico e talvolta quasi rabbioso, con un notevole contributo di tutti e cinque i musicisti coinvolti, il guitarwork da sanity assassin della coppia Andrea Giribaldi e Gianni Corazza, il pulsare del duo ritmico Tony Rassu e Claudio Sechi, e la prestazione di un cantante come Marco Piu che non appare mai in difficoltà e non ha nemmeno paura di osare, basta sentirlo alle prese di canzoni come "Mind Flayer" e "Nothing Changes", oppure sulla conclusiva ed emblematica "Epitaph", dove appare in grado di mettere d'accordo i sostenitori di Bruce Dickinson con quelli di Warrel Dane.

Per il resto dovrei ripetermi, recuperando quanto scritto ai tempi di "Negacy", pertanto mi limito a riconoscere come la nuova veste accentui il paragone con i Nevermore e ribadire come, messi alle spalle i trascorsi - per quanto di spessore – dei Red Warlock e ripartiti con un nuovo esordio, ci si aspetti grandi cose dai Negacy.




You want it all, but you can't read it
It's in your face, but you can't read it
What is it? It's it
What is it? ... it's the review
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 18 set 2015 alle 07:56

Quanto ho amato l'album dei Red Warlock, i Negacy non mi prendono alla stessa maniera.

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