Partiamo dalla fine, cioè dal voto. Questo disco potrebbe avere tutte le valutazioni possibili, dallo zero al sei, ma non oltre. Ciò dipende soprattutto dai punti di vista, perché il brutal death suonato dalla band non ha formalmente alcun difetto, se non quello di essere quanto di più ordinario e già sentito ci sia nello stesso ambito. Tenendo conto di ciò ho optato per la quasi sufficienza, in quanto il dischetto è comunque suonato e prodotto bene, con un discreto muro di suono e un groove abbastanza gonfio e tirato. Tuttavia non faccia fatica ad immaginare che ci sarà qualcuno che stroncherà impietosamente questo disco, perché in realtà se avete già ascoltato bands come Disgorge o Severe Torture, sapete già cosa aspettarvi da questo disco, o almeno a grandi linee, perché comunque i Kataplexia non sono al livello di quelle bands.
Il trio tra le altre cose ha una storia strana, siamo di fronte ad un cittadino di El Salvador e a due brasiliani, i quali però hanno scelto come base la Finlandia!
Tornando alla musica, per i profani che non avessero ancora capito di cosa stiamo parlando, in “Morgue’s Reality” o in “Devastating War” sarà possibile ascoltare chitarre ultraribassate, che ogni tanto svirgolano grind, vocal gutturali e inintelligibili, drumming possente con blast-beats connessi e tutto un campionario di lyrics malate nella quale la morte è l’elemento dominante. Nel disco è presente anche il video di “Brutal Addiction”.
La band c’è, se in futuro sapranno tirare fuori almeno un pizzico di personalità, forse riusciranno a ritagliarsi uno spazio nell’affollatissimo mondo dei brutal maniacs.
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