Questo in oggetto è una ristampa del debut degli Unearth, band già recensita su queste pagine con l’ultimo, buonissimo, “The Oncoming Storm”.
Questo “The Stings Of Conscience” fornisce chiare risposte circa la bravura della band, bravura mostrata appieno successivamente. Il metalcore degli Unearth ha però forse qui quella ferocia che, sul successivo album, è stata mitigata da un maggior uso della melodia. Qui lo swedish metal è mischiato all’hardcore in maniera tale che, le componenti aggressive di entrambi i generi, sono sublimate a vicenda, creando un impatto talvolta realmente devastante, come su “Only The People”, “Vanishment” e “Shattered By The Sun”.
I circa quaranta minuti di questo disco sono un susseguirsi di killer riffs, patterns terremotanti, aggressioni al calor bianco e melodia mai banale. Ottima anche la produzione, molto moderna e potente.
Tra le altre cose questo disco è del 2001 e quindi a buon diritto può fregiarsi di essere una delle prime release che poi, negli ultimi tempi, sono diventate il trend imperante delle bands provenienti dal Nord America.
Questo disco non ha controindicazioni, è adatto ai metallers più puri quanto a quelli più alternativi, a patto che abbiano in comune una sana passione per la musica violenta e ben suonata.
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