Un pò Fates Warning, un pò (primi) Queensryche, un pò Porcupine Tree, molto
Methodica: il secondo album della band italica è arrivato, si chiama "
The Silence of Wisdom" ed è molto, molto bello.
Ho conosciuto i Methodica al Pistoia Blues Festival, a luglio, quando si esibirono al concerto che vedeva Queensryche e Dream Theater come headliner. La band era una delle 'nuove proposte', insieme ai
SinHeresy, che aveva l'onere/onore di aprire le danze. E sin da allora ero rimasto affascinato da un sound maturo, non banale, dove la ricercatezza e la cultura musicale saltavano all'occhio, pur all'interno di una proposta facilmente fruibile e professionalmente eseguita.
Proprio in quell'occasione lo staff dei Methodica mi fornì il dischetto che oggi vi vado a raccontare, il secondo dopo il debut "
Searching For Reflections" del 2009 e dopo un single e un EP.
"
The Silence of Wisdom", si diceva è un album maturo. Molto bello ed evocativo l'artwork, l'album ci accoglie con un'intro che setta perfettamente il mood che porterà alla prima vera traccia, "
The Angel lies Dying", già ascoltata dal vivo. Un brano arzigogolato e pieno di saliscendi emotivi, dove la voce di
Massimo Piubelli duetta con gli screams/growl di Marta per creare un tessuto vocale davvero accattivante. Alle loro spalle, una band che non si perde in riff scontati e non ama ripetere le strutture melodiche più di tanto, puntando il 90% del sound su atmosfere e suggestioni sempre nuove. Insomma, una ventata di aria fresca, dal sapore a cavallo tra il prog-metal e il prog-rock. La portata musicale di questo album, infatti, tende a non sovraccaricare mai troppo la canzone, dandole spessissimo momenti ariosi e di alleggerimento, lavorando moltissimo di tastiere (in modo intelligente e mai meramente riempitivo) per costruire il suo sound. Non credo sia un caso che, in chiusura, potrete ascoltare la (bella) versione di "
Firth of Fifth" dei Genesis, band che deve avere influenzato e non poco i ragazzi.
Ma c'è molto di più, all'interno di questo disco. E penso alla mini-suite "
Caged", alla delicata "
Only Blue", alla mia preferita "
The Lord of Empty Spaces", con un continuo saliscendi tra un riffing più serrato ed improvvise (e ripeto, mai banali) aperture sognanti ed atmosferiche.
"The Silence of Wisdom" è un album che merita il tempo che gli si vorrà concedere, ripagando la vostra pazienza con 70 minuti di prog-rock/metal di alto livello, e soprattutto Made in Italy. Bravi!