Aevangelist - Enthrall to the Void of Bliss

Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2015
Durata:52 min.
Etichetta:20 Buck Spin

Tracklist

  1. ARCANÆ MANIFESTIA
  2. CLOISTER OF THE TEMPLE OF DEATH
  3. GATEKEEPER’S SCROLL
  4. ALCHEMY
  5. LEVITATING STONES
  6. EMANATION
  7. MEDITATION OF TRANSCENDENTAL EVIL

Line up

  • Matron Thorn: guitars, harp, drums, synthetics
  • Ascaris: vocals, saxophone, piano, other

Voto medio utenti

Non ascoltate quell’intro”.

Credo sia lecito introdurre così, con un’esortazione reminiscente dei peggiori (o migliori, dipende dai punti di vista) slasher movies anni ’70, l’analisi di quello che può esser definito un vero e proprio incubo messo in note.
Incubo che assume le sembianze di un riff in tremolo di straziante dissonanza, ripetuto con ostinazione tale da sfociare in tortura per i padiglioni auricolari.

Denti che stridono per il terrore sino a spezzarsi l’uno contro l’altro, pupille che danzano vorticosamente all’implacabile ritmo del delirio, arti che si piegano in modo innaturale sotto il peso di orrori celati nell’inconscio…
Questo è l’immaginario evocato dai primi 2:40 dell’opener Arcanæ Manifestia.
Poi il brano prende corpo, si trasfigura, muta pelle…
Ma le sensazioni che la musica degli Ævangelist è in grado di suscitare rimarranno intatte lungo tutto il terrificante, nuovo full Enthrall to the Void of Bliss.

Una volta ancora, il prolifico duo a stelle e strisce è riuscito a musicare tormenti, angosce, allucinazioni attraverso una miscela sonora che possiamo, seppur a fatica, infilare nel sottoinsieme del blackened death metal.
Tuttavia, chi conosce gli Ævangelist sa quanto tale catalogazione stia loro stretta: dopo Ælixir (dal precedente Writhes in the Murk) i Nostri attingono di nuovo dal jazz più straniante in occasione della magistrale Meditation of Transcendental Evil; concedono un attimo di respiro grazie ai beats elettronici dell’intermezzo Alchemy; rimembrano i gorgoglii sofferti di certo depressive (siamo dalle parti di Nattramn o del primo Niklas Kvarforth, per intenderci) nell’angosciante incipit di Emanation.

Per il resto ci troviamo di fronte al consueto, irrinunciabile gorgo putrescente di riff malati e drumming schizofrenico, da cui emergono samples spaventosi, grida laceranti, lugubri brusii e tetre invocazioni.
Una produzione più grezza rispetto ai precedenti lavori pone in risalto il guitar work di un Matron Thorn ispiratissimo e la prestazione del vocalist Ascaris, il quale si conferma ancora una volta, per eclettismo interpretativo e profondità del growling, ai vertici assoluti della scena.
In considerazione di ciò, e nonostante le sbieche deviazioni di cui sopra, Enthrall to the Void of Bliss possiede la compattezza di un monolite da cui sarebbe improprio isolare singoli episodi. Nel contempo, trovo amorale non elogiare le trame chitarristiche di Gatekeeper’s Scroll, la dolorosa litania di Levitating Stones e la stordente progressione di Cloister to the Temple of Death.

Ormai l’avrete capito: gli Ævangelist si confermano infallibili ed instancabili. Non accennano a diminuire il ritmo delle loro releases senza che ciò conduca alla minima irresolutezza a livello di songwriting ed ispirazione. Una rarità nel panorama odierno.
Gran colpo, quindi, per la statunitense 20 Buck Spin, e un vero peccato per la transalpina Debemur Morti, che vede evaporare dal proprio roster una band sì di nicchia, sì per pochi(ssimi), ma tra le più talentuose ed interessanti degli ultimi anni.

Per i non iniziati al culto che volessero tentare un assaggio suggerisco l’ascolto in cuffia -a volume sconsigliabile, come ovvio-, da soli, di notte, in una stanza completamente buia.
Ma se ritenete che il metal “estremo” sia rappresentato da band come Mors Principium Est, Arch Enemy o Children of Bodom, beh… lasciate perdere, è meglio.
Per quanto mi riguarda, un posto nella poll di fine anno è già assegnato.
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 09 ott 2015 alle 21:10

sempre geniali

Inserito il 08 ott 2015 alle 02:20

Bravo Cafo :) Sempre tetri e paurosi i loro incubi in musica, gli Ævangelist sono una garanzia e questo nuovo lavoro ne è l'ennesima conferma. P.S. Arch Enemy? CoB? Ahahah dici bene, in confronto sembrano tipo la Pausini o Nek...

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